Dare della "Befana" a una funzionaria UNEP porta alla condanna per violenza e minaccia a PU ex art. 336 c.p., a far travestire un vigile del fuoco da Befana e lanciarlo dal campanile si finisce con una condanna per lesioni aggravate

La Befana in Cassazione

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Anche se ogni anno, appende milioni di calze ricche di prelibatezze o di doni (ma anche carbone per i meno buoni), non c'è forse figura più "bistrattata" della povera Befana!

Perfino la Cassazione si è trovata a dover affrontare questioni delicate che in certo senso hanno a che fare con questa povera vecchina! In una sentenza di qualche anno fa la Suprema Corte, ad esempio, ha confermato la condanna per il reato di molestie nei confronti di una donna che aveva inviato due sms offensivi al cellulare della cognata, dandole appunto della befana (Cass. n. 2597/2013). Ma gli Ermellini sono tornati di recente a pronunciarsi sulla simpatica vecchietta!

Dare della "Befana" a una funzionaria UNEP è reato

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La sentenza 13742/2021 della Cassazione si è occupata di una vicenda penale che ha visto contrapposte due donne. Da una parte una cittadina fumantina e dall'altra una funzionaria UNEP, che si è sentita dare della "Befana" e ha subito minacce talmente gravi da doversi rifugiare nella sua auto per sfuggire all'aggressione.

In primo grado l'aggressiva cittadina è stata assolta per il reato di violenza o minaccia a pubblico ufficiale di cui all'art. 336 c.p. La decisione però è stata ribaltata in sede d'appello.

Conclusione che anche la Cassazione ha confermato. La Corte d'Appello infatti ha rilevato che l'attacco alla funzionaria UNEP non si era limitato all'epiteto, seppur sgradevole e decisamente poco carico di "Befana", ma era andato ben oltre. L'imputata ha infatti continuato ad inveire e minacciare la persona offesa, costretta a cercare riparo nella sua vettura.

Morale della favola, prima di dare della Befana a qualcuno, meglio pensarci due volte!

Il volo della "Befana" finisce male

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In un'altra vicenda processuale la povera vecchina è stata messa di mezzo perché nel corso di una manifestazione tenutasi proprio per celebrare l'Epifania, un povero vigile del fuoco è stato travestito da Befana e con l'uso di un sistema di funi, è stato issato sul campanile della chiesa, per poi, secondo le previsioni, sorvolare la piazza, lanciando caramelle ai bambini, e calarsi da ultimo in un punto prestabilito della piazza in modo controllato.

Fantasiosa celebrazione che però è finita male per il povero vigile.

Le funi infatti non sono state allestite correttamente e il pover'uomo è finito contro le pareti del campanile. Risultato: condanna dell'imputato per lesioni colpose aggravate a causa della violazione delle norme antinfortunistiche.

Poiché il povero malcapitato era un vigile del fuoco la Cassazione nella sentenza n. 27577/2022 sottolinea il fatto che, nel caso di specie, sono state violate le norme contro gli infortuni sul lavoro, condividendo così le conclusioni della Corte d'appello nel punto della sentenza in cui afferma che "si tratta di infortunio sul lavoro tenuto conto della circostanza che pur trattandosi di un'attività di beneficienza si era svolta in orario di servizio degli operanti, con utilizzo di attrezzature e mezzi in dotazione alla stazione dei vigili del fuoco di cui certamente gli operanti non avrebbero potuto usufruire a titolo personale".






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