Secondo il Tribunale di Roma è sufficiente rilevare che durante l'ascolto il bambino sia apparso sufficientemente sereno e consapevole

di Lucia Izzo - E' possibile disporre l'affido esclusivo a un genitore sulla base delle dichiarazioni emerse dall'audizione del minore che ha meno di dodici anni se questo appare "sufficientemente sereno e consapevole" durante l'ascolto.

E' quanto emerge da un decreto del 9 dicembre della prima sezione civile del Tribunale di Roma, che ha valorizzato quanto anche sulla scorta delle dichiarazioni del minore quanto osservato dalla ex moglie nell'ambito del procedimento.

La donna aveva fatto rilevare che la travagliata separazione della coppia aveva avuto ripercussioni sul bambino stante i continui litigi e conflitti esistenti tra i genitori.

Durante l'audizione il bambino era apparso "sofferente", in particolar modo nei riguardi della frequentazione del padre, chiedendo addirittura una diminuzione delle visite.

Il giudice evidenzia che le condotte riferite dal minore rappresentano capacità genitoriali non del tutto mature che il padre dovrebbe sottoporre a critica e ripensamento prima di avanzare richiesta di affido condiviso, nonostante possano sussistere dubbi in ordine al condizionamento da parte della madre con cui il bambino convive.

Il vissuto di "reale e concreto disagio nei confronti della condotta paterna" è un elemento evidente dall'ascolto del piccolo, stante anche i nuovi rapporti del padre con una compagna delle cui esigenze appare più attento rispetto al disagio emotivo del figlio.

Pertanto, sulla scorta degli elementi decisivi emersi dall'audizione del minore sotto i dodici anni, i giudici capitolini respingono la domanda riconvenzionale avanzata dal padre.


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