Fa capolino la c.d. medicina difensiva nel documento del Ministero della Sanità sulla spending review e il Governo convalida la tesi milanese
di Paolo M. Storani - I cittadini d'ora in avanti si pagheranno di tasca un mucchio di prestazioni sanitarie: il Governo Renzi lavora di fantasia e si chiameranno con l'aggettivo "inappropriate".

Nel parlare chiaro bisognerebbe distinguere tra prestazioni necessarie o inutili, ma purtroppo così va il nostro Paese che nel contempo pratica un cospicuo sconto agli evasori fiscali: franchigia o giù di lì sino ad € 150.000,00.

Autentici capolavori governativi (regali e sconti agli evasori, pagano gli ammalati) con l'On.le Alfonso Bonafede del M5S che denuncia: "la manina di Natale torna a Ferragosto", alludendo ad un episodio mai chiarito accaduto all'interno del Consiglio dei Ministri.

Esiste già una bozza su cui sta lavorando il Ministero della Salute: si afferma che le misure dei tagli saranno condivise con i medici. 

In realtà, si cercherà di mettere in atto uno scontro medico - paziente, l'uno contro l'altro sotto minaccia per il sanitario di sanzioni patrimoniali (emolumenti ridotti) in ipotesi di inappropriatezza prescrittiva.

Insomma, cura greca anche per l'Italia, ma somministrata volontariamente da Renzi, mica come quel riottoso di Alexis Tsipras, che pure è stato eletto a governare, mica a fare il Sindaco di Firenze.

I settori sui quali si produrrà la terapia d'urto del duo Matteo Renzi - Beatrice Lorenzin saranno, a quanto è dato sapere, i seguenti: odontoiatria, genetica, allergologia, TAC e RMN degli arti e della colonna con mezzo di contrasto, dialisi, medicina nucleare.

Ma - attenzione! - spunta nel contesto così delineato il classico coniglio dal cilindro.

Il Governo affronterà a livello normativo la cosiddetta medicina difensiva, che, per l'appunto, andrebbe ad incidere proprio sul concetto di nuovo conio renziano dell'appropriatezza prescrittiva.

Talché, potrebbero viaggiare in parallelo le nuove disposizioni draconiane per i pazienti e l'innovativa disciplina della responsabilità extracontrattuale del medico dipendente del Servizio Sanitario Nazionale.

In tal modo verrebbe validata la tesi sostenuta (dopo le prime sentenze del Tribunale di Torino e del Tribunale di Varese) all'interno del Tribunale Civile di Milano, Sez. I, che il 17 luglio 2014 emise la famosa sentenza redatta dal Dott. Patrizio Gattari.

Ricordiamo che tale orientamento nacque dopo il decreto legge n. 158 del 2012, il c.d. Decreto Balduzzi.

Costituisce un tormento per gli interpreti.

Si tratta di una depenalizzazione in campo penale della colpa lieve ove il medico si sia attenuto alle linee guida.

Ma detta una disciplina anche per la responsabilità civile.

Come va interpretato il riferimento all'art. 2043 c.c.?

Attenzione: si tratta della norma fondante della responsabilità aquiliana!

Si sa che per la Corte di Cassazione il medico risponde sempre a titolo contrattuale, vale a dire in base ad una responsabilità soggetta alle regole sui contratti.

La regola principale di tale catalogo comporta l'inversione dell'onere della prova.

Ovviamente vi saranno ripercussioni anche sul termine di prescrizione, che si ridurrà da dieci a cinque anni, oltre che sull'onere della prova ora preso in esame.

Va, comunque, ricordato che grava già sull'attore l'onere di allegare sin dall'atto di citazione le linee guida che si assumono violate dal sanitario.

Infatti, se si prescinde da un'isolata fattispecie affrontata dal S.C., l'onere di allegazione è un presupposto necessario per consentire al convenuto di esercitare il diritto di difesa.

Infine, sembra che verrà delineata una figura autonoma di colpa medica e vi sarà una limitazione per l'azione di rivalsa ad opera dell'azienda sanitaria nei riguardi del medico.

Si vocifera anche di un obbligo di preventiva conciliazione con il cittadino per le strutture pubbliche.

Ma non è già prevista la media-conciliazione?

Si tratta soltanto di anticipazioni ed attendiamo, quindi, con una certa dose di rassegnazione, gli eventi.

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