Abbiamo voluto recensire il libro che Deborah ha scritto e che sta per uscire in edicola con Il Sole 24Ore

di Paolo M. Storani - Per tutte le problematiche relative al web la sacerdotessa di LIA Law In Action è Deborah Bianchi, avvocato che opera tra Pistoia e Firenze, con poliedrici interessi che la portano a compiere dei raid in altre materie con la medesima competenza ed affabilità.

Abbiamo così voluto recensire il libro che Deborah ha scritto e che sta per uscire in edicola per i tipi de Il Sole 24Ore; l'evento è previsto per il 17 dicembre 2014 e siamo certi che gradirete sia questa primizia che il contenuto della pubblicazione, se vorrete acquistarla.

Siamo anche in grado di anticiparVi la copertina definitiva dell'opera, ma non ditelo troppo in giro: solo agli appassionati del variopinto mondo del web!

 
DIFENDERSI DA INTERNET. PRESENTAZIONE
Questa monografia vuole essere un primo strumento per tutti gli operatori del diritto che si cimentano nella tutela della persona, dell'impresa o della P.A. nell'ambiente digitale.
Il tema dei diritti nell'Internet è in questo periodo quanto mai attuale: pensiamo alla questione del diritto all'oblio-Google e alla consultazione pubblica sulla bozza di "Dichiarazione dei diritti in Internet". Si tratta di posizioni giuridiche di levatura costituzionale al pari del diritto alla libertà di espressione, del diritto sull'informazione, del diritto d'impresa e così via. Cos'è tuttavia un diritto se non esiste un'arma per difenderlo e assicurarne lo sviluppo nella società?
Nulla, non esiste.
Lo sanno bene tutti gli operatori del diritto che hanno combattuto la battaglia per il danno non patrimoniale. Per anni si è lottato affinchè i danneggiati "senza reddito" potessero accedere a un risarcimento significativo quando la lesione della salute (danno biologico), la lesione della vita di relazione (danno biologico dinamico e danno alla vita di relazione), la lesione dell'interiorità (danno morale), non impattava sulla capacità reddituale del soggetto. Il medesimo incidente stradale mutava il quantum della liquidazione a seconda che fosse stata investita una casalinga piuttosto che una lavoratrice.
Anche nell'Internet si dimostra indispensabile l'azione della responsabilità civile, unico strumento atto a concretizzare i diritti dell'Internet e nell'Internet. Le lesioni del soggetto digitale sono pari alle lesioni del soggetto fisico. Esiste differenza nell'intensità del pregiudizio tra la donna investita dall'auto che rimane per sempre storpia e la ragazza che a seguito di cyberstalking dovrà portare per sempre il marchio delle foto osè postate on line dall'ex vendicativo?
Ricordiamo che eventi simili in età adolescenziale hanno condotto al suicidio. Come dimenticare Amanda Michelle Todd: la ragazzina canadese, nativa digitale, che si è tolta la vita a soli 15 anni, per aver subito un'azione di cyberbullismo.
Pensiamo ancora alla vita delle aziende on line. Pensiamo alle recensioni sui locali. Quante di queste sono autentiche e quante prezzolate per distruggere il competitor? Gli albergatori e i ristoratori sono furenti per questo. Si tratta di un danno arrecato on line che lede l'esistenza materica dell'azienda. Chi lo spiega a questi signori che il diritto all'immagine, alla reputazione sono diritti costituzionali ma che nel web non vengono difesi? In definitiva si tratta di diritti costituzionali che non valgono nulla (sic!).
Lesioni "vere" richiedono vere liquidazioni.
Il quantum di danni così gravi non può essere licenziato unicamente in via equitativa. Gli strumenti di calcolo esistono. Il danno alla persona nell'ambiente digitale parimenti a ciò che avviene nell'ambiente materico dev'essere computato applicando le Tabelle per il danno biologico-psicologico-interiore e la personalizzazione in percentuale a seconda dei criteri costruiti via via dalla giurisprudenza in materia. E' chiaro dunque che non si può prescindere dalla CTP di un esperto di psicologia giuridica del web.
I tempi sono maturi per l'applicazione massiva della RC INTERNET anche grazie all'opera di giuristi insigni che hanno rivendicato la dignità giuridica del soggetto nella Rete e che adesso giungono a parlarci di Dichiarazioni dei diritti nell'Internet.


 

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