Per separarsi o divorziare in tempi brevi, presto potrebbe bastare un semplice accordo raggiunto davanti agli avvocati.

La proposta arriva dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che, di fronte all'emergenza dei procedimenti civili pendenti, individua nelle soluzioni stragiudiziali la principale strada da percorrere.

La procedura sarà così interamente affidata agli avvocati di ambo le parti, i quali avranno uil compito di guidare le parti verso un accordo e formare un titolo esecutivo con una tempistica ovviamente ridotta. Saranno comunque esclusi dall'applicazione di tale modello i casi in cui siano coinvolti figli minori o figli maggiorenni affetti da handicap gravi. 

Il nuovo procedimento dovrebbe così alleggerire il carico dei tribunali per separazioni e divorzi consensuali, ossia quei procedimenti in cui i due coniugi decidono di rompere il legame trovando un accordo sulla regolamentazione dei rapporti personali e patrimoniali. 

E sarà proprio tale accordo, raggiunto di fronte agli avvocati, a concludere il procedimento: una volta definito l'accordo, il giudice dovrà solo omologarlo (nel caso delle separazioni) oppure pronunciare sentenza in caso di divorzio

Resterebbe invariato (almeno per ora) il tempo di attesa di 3 anni per passare dalla separazione al divorzio.

I procedimenti di separazione e divorzio che potrebbero essere definiti con la negoziazione assistita sono circa 50.000 ogni anno. Un numero significativo anche se di minima incidenza sull'intero arretrato del contenzioso civile che grava sui tribunali italiani.

Ma ciò che desta particolare interesse è l'introduzione di un nuovo modello procedurale, potenzialmente in grado di ridurre spese e tempi per la conclusione di un procedimento e che potrebbe essere utilizzato non solo per separazioni e divorzi.


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