La Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con sentenza n. 556 dello scorso 12 gennaio, ha affermato che il reato di minaccia può configurarsi anche con un semplice atteggiamento non accompagnato da alcuna espressione verbale, sempre che, in rapporto alle modalità ed alle circostanza spazio-temporali in cui sia posto in essere, assuma un inequivoco significato rappresentativo di un danno ingiusto. Sulla base di questo principio, i Giudici del Palazzaccio hanno confermato la condanna di un soggetto che aveva posto in essere atteggiamenti marcatamente minacciosi nei confronti della suocera, sostando con la propria autovettura sotto l'abitazione di quest'ultima e chiamandola a gran voce perché fosse sentito da tutto il vicinato.

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