Dott.Roberto Paternicò. Siamo di fronte alla più grave crisi che ha colpito l'economia italiana a partire dal ‘900 e dove il problema principale é da ravvisarsi nella situazione di forte difficoltà finanziaria in cui versa un'alta percentuale di imprese italiane. 

Le storiche caratteristiche strutturali dell'imprenditoria nazionale si basano sul sistema composto da piccole-medie imprese e sulle micro-imprese, dotate di una scarsa capitalizzazione e che con un basso standing creditizio ricorrono al debito bancario, in misura molto più ampia di altri Paesi europei e di altri Paesi avanzati.  


L'incremento dello spread, di poco tempo fa, sui titoli del debito pubblico italiano ed i nuovi requisiti di capi

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talizzazione delle banche, imposti da Basilea III, hanno contribuito a precludere l'accesso ai canali di finanziamento interbancario e ad aumentarne il costo, con conseguente aumento del prezzo del credito per le imprese.   


La crisi finanziaria, quindi, si é trasformata in crisi dell'economia reale sia a causa del calo dei consumi che degli investimenti, innescando un circolo vizioso nel quale l'aumento dei fallimenti e, conseguentemente, delle sofferenze bancarie, ha indotto le Istituzioni creditizie a politiche di finanziamento più selettive, rendendo l'accesso al credito più restrittivo

Quali possono essere le strategie per riavviare una prospettiva di ripresa  dell'economia italiana?

Tra le tante possibili ricette vi è anche quella di rendere possibile il ricorso ad altre tipologie di finanziamento. Laddove il sistema bancario non è più in grado di offrire adeguata liquidità alle imprese, si potrebbe intervenire con diverse soluzioni. Il ricorso a forme di finanziamento "dal basso", come nel caso del crowdfunding (dall'inglese crowd = folla e funding = finanziamento). 


In buona sostanza  una moltitudine di persone ("folla" o "crowd") mette a disposizione denaro ("fondi" "funding") per finanziare il progetto di un imprenditore o altre iniziative. Si parla poi di "equity crowdfunding" quando  le persone che investono ricevono una ricompensa per il loro finanziamento che può essere dato  con il riconoscimento di un titolo di partecipazione all'impresa.


Un'altra possibile strada per immettere liquidità nelle imprese è quella dei cosiddetti Minibond.  Anche in questo caso si tratta di uno strumento di finanziamento a cui possono fare ricorso aziende che non sono quotate in borsa.  Una società può ottenere denaro da investitori offrendo in cambio titoli di credito.

Insomma attraverso questo strumento anche le piccole e medie imprese hanno la possibilità di affiancare al tradizionale sistema bancario un insieme d'investitori privati.


Dott.Roberto Paternico'

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Rubrica Diritto ed Economia



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Indice del dossier:

  • Il sistema imprenditoriale italiano e di finanziamenti 
  • Il mercato dei capitali 
  • I mini Bond 
  • La situazione dei mini Bond 
  • La normativa dei mini Bond 
  • L'equity crowdfunding 
  • La normativa dell'equity crowdfunding 
  • Conclusioni
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