Nei verbali di scuola vanno riportati fedelmente anche i battibecchi e gli scontri privati tra insegnanti. Riportarli, infatti, in maniera 'falsata', o magari tacerli, dice la Corte di Cassazione, costituisce reato perseguibile penalmente. Sulla base di questo principio, la Quinta sezione penale ha confermato le condanne inflitte alla preside e alla segretaria del Liceo scientifico 'Severi' di Salerno per il reato di falso ideologico continuato. Preside e segretaria dell'istituto, nel corso di un'assemblea tra docenti, avevano appunto redatto il verbale 'affermando circostanze non vere e tacendone altre che si erano effettivamente verificate'. Nel verbale si parlava di battibecchi tra docenti per voti assegnati agli studenti e raccolti qualche ora prima degli scrutini e ancora di scontri relativi al mercato nero di lezioni private. Per questa ragione Giovanna S., la preside, e Maria Gabriella R., segretaria della scuola, eranop state condannate per falso ideologico
continuato dalla Corte d'appello di Salerno (sentenza del dicembre 2002). Contro questa decisione, la preside e la segretaria hanno presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che il verbale e' sicuramente atto pubblico per le delibere che riguardano gli indirizzi scolastici, la scelta dei programmi, i criteri di valutazione degli alunni, mentre per quel che riguarda gli scontri e i battibecchi privati tra insegnati il verbale non puo' essere considerato atto pubblico, assumendo un 'valore privatistico'.

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