Dott.Roberto Paternicò. Da una recente rapporto dell'ABI (Associazione Bancaria Italiana) nell'area dell'Euro sussiste, ancora, debolezza nell'attività di finanziamento dell'economia. Il tasso di variazione su base annua dei Paesi UE è stato di -1,8%, in Germania, -0,3%, in Francia, +1,2%, in Spagna -10%, in Italia -2,3%. Il perdurare della crisi ha accentuato la rischiosità dei prestiti in Italia.

In Italia, il rapporto delle sofferenze lorde sugli impieghi raggiunge il valore del 13,2% per i piccoli operatori economici, del 12% per le imprese ed del 6,2% per le famiglie consumatrici. Diminuisce molto, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni di circa un -9,7%. 

Il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (depositi + obbligazioni + pronti contro termine a famiglie e società non finanziarie) si attesta all' 1,91%.

Il tasso praticato sui depositi é all'1%, sulle obbligazioni al 3,45% e sui PCT (Pronti contro Termine) al 2,20%.

La flessione dei finanziamenti alle famiglie ed imprese è di circa -3,5% ed i tassi di interesse sui prestiti si sono assestati su bassi livelli con un 3,38% medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese ed un 3,59% per nuove operazioni di acquisto delle abitazioni.

Cosa avviene nel Mondo ed in Italia?


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Rubrica Diritto ed Economia


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