PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone). STAGIONE 2.

Ieri si celebravano (?) i primi cento giorni di questo Governo. Per molti inutile. Per pochissimi, credo, positivo. Tra i pochi si annoverano in testa Letta jr, Saccomanno (che continua nelle sue deliranti affermazioni del tipo "la recessione è finita"), Brunetta e...e già chi altro mai tra i rappresentanti politici si è detto contento del suo operato?

In realtà poco ci importa dei pareri dei politici, che abbiamo ormai appurato da tempo discostano anni luce da quelli dei cittadini. Quindi mi concentrerò solo ed esclusivamente su quel che penso io, in qualità di libera cittadina. Non me ne vogliate dunque se siete accaniti sostenitori del Lettismo e dell'Equilibrismo, smettete di leggermi all'istante.

Non posso dire che Letta sia così sgradevole, suvvia, è decisamente più guardabile di molti altri suoi predecessori. Persino molto più giovane. Però il bilancio dei suoi cento giorni non si può certo dire così brillante, offuscato dalla bruttura della crisi e degli scandali nazionali ed internazionali (dalle sparate di Calderoli e Bondi all'errore kazako di Alfano). Ma Letta pare non scomporsi da dietro i suoi occhialetti da intellettuale di sinistra, tutto pare per lui filare liscio. Così da farlo trionfalmente affermare che il bilancio del suo Governo sia più che positivo. Sue le parole: "Stiamo uscendo dalla crisi", specificando che "I segnali ci sono tutti".

Ora, io non so che luoghi Letta frequenti, anche se tendo ad immaginarlo senza molta fatica, ma conosco bene quelli che frequento io. E non mi pare proprio che ci siano segnali di ripresa. Che poi noi italiani si sia lagnoni e brontoloni per natura, per carità nessuno lo nega, però mettiamolo per un attimo da parte. Io questi grandi segnali non li avverto. Vedo molta meno gente in vacanza (tolte queste settimane di passione, in cui il turismo di origine italica si concentra), calma piatta che pare solo arieggiata dall'arrivo di turisti stranieri. Vedo negozi ed attività commerciali che chiudono in continuo. Vedo locali mezzi vuoti, o mezzzi pieni a seconda del livello di pessimismo cosmico. Vedo che la crisi non è assolutamente alle spalle, anzi, mi pare ben piantata di fronte a noi. A serrarci la strada per la via d'uscita!

Mi indigno dunque con chi vuole spacciare cento giorni di costoso lavoro come risolutivo per una crisi di ventennali proporzioni. Come ci si può arrogare di aver fatto così tanto? In cento giorni è riuscito a postporre un pagamento Imu (entro agosto la decisione sulla rata settembrina), un aumento Iva, qualche emendamento qua e là, un dl Del Fare che pare solo fare un po' pietà. E dove sono i veri lavori, quelli concreti e fondamentali per cui è stato ingaggiato? La revisione del sistema elettorale, leggi in favore (reale) del lavoro di tutte le fasce di età (sorry giovani, sono quarantenne e mi devo tutelare anch'io se permettete!), diminuzione cospicua del costo della politica. Zero. Zero più che assoluto.

Allora la sapete una cosa? Noi liberi professionisti non veniamo mai pagati in anticipo, generalmente avviene a consegna del lavoro (se sei fortunato) o dopo 60/90 giorni, e solo ed esclusivamente se il lavoro è conforme alle richieste fatte dal committente. Perché non si può dunque fare lo stesso con i nostri governanti? Trattarli economicamente come i liberi professionisti. Emolumenti riconosciuti solo ed esclusivamente a compimento del lavoro commissionato, da noi cittadini naturalmente, non dai parlamentari o potenti di turno per fare passare leggi personalizzate (rammentiamo che è stata bocciata la proposta di decurtare del 25% lo stipendio dei dirigenti delle PA, per fortuna passata in Senato). Questo sì che sarebbe un buon modo per farci risparmiare e per ottenere finalmente qualcosa.

Cari auguri allora Governo Letta, sperando di NON avere altri di questi cento giorni!
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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