PENSIERI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE (pensieri semiseri sotto il solleone). STAGIONE 2.
Le bufere in questi giorni d'estate pare non vogliano arrestarsi, così come i terremoti. E la situazione meteorologica del nostro paese pare sempre più legata all'andamento dei nostri affari interni. Insomma, come avrebbe detto mio nonno "un gran rebelott", un gran casotto per rendere l'espressione fruibile ai più.

Ciliegina sulla torta sono state le dimissioni della Idem, che si è arresa al desiderio di molti elettori dimostrando un bagliore di coscienza politica, ma soprattutto la condanna in primo grado di Berlusconi. Con le solite ventate di polemiche, che del resto non potevano mancare in quello che passerà alla storia come il primo processo che forse lo vedrà colpevole. Anche se la storia italiana si meriterebbe qualcosa in più.

Trattandosi di sentenza di primo grado i giochi in realtà non sono ancora conclusi e cristallizzati (ho imparato questo termine legalese di recente e temo che ne abuserò), quindi ci aspettano un altro paio d'anni, se non più, tra appelli e ricorsi in Cassazione. E alla fine la sentenza potrebbe essere ribaltata completamente, o quantomeno alleggerita. Lo rammentiamo, tanto per placare la pasionaria Santanché ed evitarle un attacco apoplettico, altamente probabile nell'osservare come si gonfi la sua giugulare ogni volta che emette uno strillo pro-berlusconiano.

La sentenza, per chi di voi lo ignora (ma credo siate in pochissimi), è di sette anni di carcere per il reato di concussione
ed istigazione alla prostituzione e di interdizione p.e.r.p.e.t.u.a.
(da scandirsi lettera per lettera, così da entrare in pieno possesso del suo significato, ndr) da cariche nei pubblici uffici. Parole pronunciate per volontà di tre magistrati tre, tutti donne. L'Italia si è immediatamente spaccata in due, tendenza più che mai consolidata in un Paese che a mala pena è stato unificato, svelando due cuori e due cervelli. Chi difende a spada tratta il suo Cavaliere, per nulla servente e molto pretendente, che mostra più cuore che testa. Si è indignato e offeso, ha come sempre versato lacrime sulle ingiustizie, se non addisittura"violenza inaudita", dei magistrati. Una reazione comunque di passione per il proprio leader, che ferito e mazziato, va comunque aiutato nel bene o nel male.

Dall'altra parte della barricata tutto il resto degli italiani che finalmente vedono qualche spiraglio di luce. Innanzitutto la giustizia. Anche se nel web si sprecano i paragoni con condanne irrisorie per omicidi, in molti dovremmo pensare che si tratta di una condanna esemplare. Chi decide infatti di governarci deve essere in grado di farlo da "persona di sani principi", cosa che al momento in pochi possono fregiarsi di aver fatto. Men che meno purtroppo il Dott. Cav. Berlusconi, che di infangate da cui ripulirsi, se non rammento male, ne ha avute parecchie. E da molte è riuscito a uscirne lindo e impomatato, come se nulla fosse.

Ci spiace dunque che la Giustizia sia stata un po' duretta, ma prima o poi si deve espiare ciò che si combina. In fondo Al Capone non venne mai condannato per le sue azioni criminali ma per evasione fiscale, e l'America (sempre mezza, of course!) esultò ugualmente.

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Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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