Il 20 novembre 2006 è stata promulgata la direttiva 2006/103/CEE del consiglio dell'Unione Europea, attraverso la quale le istituzioni comunitarie si sono concentrate su una materia particolarmente importante e controversa quale quella dei trasporti, soprattutto in virtù dell'adesione di due nuovi paesi membri, vale a dire, la Bulgaria e la Romania. Attraverso questo intervento normativo, l'Unione Europea si è concentrata su un aspetto molto importante come quello dell'uniformità nelle disposizioni legislative, amministrative e regolamentari con lo scopo di permettere ai due nuovi paesi membri di adottare delle normative compatibili con il diritto comunitario.

Ecco che quindi la direttiva ha posto agli stati membri il problema di adeguare la propria organizzazione in materia di politica di trasporti esponendo attraverso un quadro che evidenzi in modo chiaro tutti i punti di concordanza del diritto interno alle prescrizioni comunitarie, lasciando comunque agli stati membri la propria autonomia decisionale nella scelta di come sancire il proprio riferimento alla direttiva comunitaria.

La direttiva 2006/103/CE ha comunque avuto un impatto anche all'interno dell'ordinamento comunitario, considerando come la stessa è andata a modificare ad esempio la direttiva 82/714/CEE o, ancora, la 91/439/CEE, la 91/440/CEE, la 91/672/CEE, la 92/106/CEE, la 96/26/CE, la 1999/37/CE, la 1999/62/CE e, infine, la 2003/59/CE, uniformandole agli ultimi cambiamenti introdotti.

I trasporti su strada, infatti, hanno conosciuto una nuova regolamentazione per quanto riguarda la patente di guida, introducendo le nuove indicazioni relative ai nuovi paesi aderenti, come del resto, inserendo l'obbligo di redigere i documenti seguendo le lingue nazionali (comprese le due nuove), unendovi inoltre la disposizione relativa alla redazione bilingue del documento.

Oltre a ciò, sono state modificate le disposizioni relative al riconoscimento reciproco di attestati ufficiali come diplomi, certificati ed altri titoli utili per dimostrare la propria professionalità e l'esercizio della professione in qualità di trasportatore su strada di persone e merci. A complemento, sono state introdotte altre specifiche norme per quanto riguarda la qualifica professionale, la formazione e l'aggiornamento sempre in rapporto al trasporto di merci e passeggeri.

Sono state poi introdotte specifiche norme per l'emissione di targhe specifiche per i nuovi paesi aderenti. Anche la tassazione degli autoveicoli per trasporti di merci, per l'uso e il transito su infrastrutture, ha conosciuto una revisione. Nel comparto ferroviario, invece, sono state introdotte novità legislative per quanto riguarda le indicazioni dei porti, aggiungendo tutte le località bulgare e romane toccate da queste disposizioni.

Il settore dei trasporti per via navigabile interna, invece, è stato riformato con l'introduzione di un riconoscimento dei certificati nazionali per la conduzione delle navi tanto per il trasporto delle merci e delle persone, facilitando in questo senso la possibilità di operare da parte di attori presenti sui mercati delle due nuove nazioni all'interno dell'Unione Europea.

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