MENO QUATTRO GIORNI AL VOTO - Prosegue il nostro diarietto minimo in vista del voto politico di domenica e lunedì prossimi. Volge al termine il countdown pre-elettorale. E' appena pervenuto il post della nostra lettrice Raffaella Calciano sulla politica nuova di Beppe Grillo e degli entusiasmanti grillini-M5S che ieri hanno infiammato anche la piazza Duomo di Milano al grido "Politici, arrendetevi!". Sul palco presente Dario Fo, Adriano Celentano dedica un brano ed un endorsement. Un MoVimento trasversale, un fiume in piena che sta invadendo l'Italia. Ci sono i delusi della Lega Nord al grido "Mai più Pontida", quelli del centro-sinistra pseudo-oppositore, di Berlusconi & corifei del partito di plastica sintetizzato in uno studio televisivo.
Ci sono quelli che voteranno per la prima volta e quelli che rivoteranno dopo tanto tempo.
Il Segretario Pier Luigi Bersani si sta mangiando tutto l'abissale vantaggio che aveva in partenza (pare che Matteo Renzi avrebbe vinto senza colpo ferire se soltanto fosse stato candidato al suo posto). Il 5 febbraio 2013 aveva annunciato con solennità l'apertura a Mario Monti, che, però, notoriamente non ne vuol sapere un tubo di Nichi Vendola ch'è coalizzato al Pd. Ed allora il Pd in crisi d'identità (è un partito di centro-sinistra o di centro-destra?) rispolvera il demiurgo sempre vittorioso Romano Prodi (è del '39, ha l'età di mia madre: perché no Pietro Ingrao, classe 1915, cent'anni il 30 marzo 2015?), in odor di Presidenza della Repubblica. Come suonava il famoso detto della pelle dell'orso? Già si parla di Massimo D'Alema, l'uomo della mai dimenticata Bicamerale con B., agli Esteri e Walter Veltroni agli Interni: ma gli eterni rivali Pci/Pds/Ds non si erano già ritirati a vita privata?
Ed ora un'involontaria protagonista di questa pessima campagna elettorale, Angela Bruno, la dipendente dell'azienda privata Green Power ch'è stata pesantemente offesa con reiterate gag scurrili da Silvio Berlusconi, chiede, anzi pretende pubbliche scuse: "Non capita tutti i giorni di trovarsi su un palco e di dover rispondere a battute a doppio senso da una persona potente" si legge su Corriere.it delle h. 18 del 19.2.2013 che rilancia una dichiarazione televisiva raccolta a La7 da Corrado Formigli; "volevo riportare le cose nel discorso professionale, ho sviato in maniera elegante.
Lui crede di scherzare, ma deve essere una persona seria" conclude assai risentita Angela Bruno: che le donne non debbano più subire torti di questo tipo, ha dichiarato a "Piazza Pulita". La giornata di ieri è stata, però, favorevole al Cav di Arcore per via della incredibile figuraccia di Oscar Giannino che aveva inserito nel curriculum vitae un master prestigioso alla Chicago Booth School of Business negli Usa oltre a due lauree in giurisprudenza ed economia: ha il diploma di scuola media superiore!!! Colpito e affondato dal Prof. (vero) Luigi Zingales, cofondatore di Fare che alla Chicago Booth insegna per davvero. La solita mia fissa che mentire agli elettori è il peggior crimine e Giannino ha mentito sulle credenziali ed offre in lacrime il ritiro; nel contempo, stende un involontario tappeto rosso al Berlusca che temeva dalla lista Fare una consistente sottrazione di voti, proprio come dall'altra parte Antonio Ingroia toglie consensi al Pd.
Ed intanto il Berlusca, in nome del pluralismo dei mezzi di informazione, si sta pappando pure La7, quel gioiello di tv che rappresenta uno dei pochi canali validi: cavallo di Troia il ...berluschino (così lo definiscono al Nord Italia) Cairo, presidente del Torino nonché concessionario della pubblicità dell'emittente, emittente che pare gli abbia pure fatto causa; ma si sa che il conflitto di interessi è un concetto indigesto a tutti nel nostro Paese, che con la trattativa Stato-Mafia ha dimostrato di essere in conflitto d'interessi persino con sé stesso: a parole proclamano la lotta alle organizzazioni criminali, con i fatti allacciano relazioni incestuose scarcerando o sottraendo alla forma di detenzione più temuta dai clan mafiosi centinaia boss con le mani insanguinate.
Il CdA di Telecom ha fretta ed ha respinto al mittente la proposta di rinvio della vendita formulata da Diego Della Valle. L'imprenditore di Casette d'Ete, persona seria in un panorama di giullari, avrebbe sicuramente sfornato una soluzione assai più conveniente di quella di Cairo, ma così va il mondo dalle parti della odiamata Penisola.
Ricordate Domenico Scilipoti, creatura di Antonio Di Pietro e poi stampella decisiva di un claudicante Governo B. dopo il dito ...vindice di Gianfranco Fini? Mentre anche la Chiesa comincia ad avere i suoi impresentabili (il Cardinale Mahony che coprì la pedofilia e si vuole naturalmente impedire che contribuisca con il suo voto all'elezione del nuovo Pontefice), Scilipoti si salva: potenza della riconoscenza del tycoon televisivo che ha segnato l'ultimo ventennio con il suo cognome: il berlusconismo. Ne parla La Voce delle Voci in edicola: "Nessuno ci avrebbe scommesso un soldino bucato eppure lui, l'irrefranabile agopuntore siciliano, ce l'ha fatta ed eccolo qui, candidato col Pdl in Calabria. I maggiorenti del partito avrebbero voluto piazzarlo in Abruzzo con una posizione più defilata, ma dopo l'autentica levata di scudi in quella regione, con minaccia di dimissioni in massa se nelle liste fosse comparso il nome di Scilipoti, si è optato per la più accogliente Calabria". Continuate a seguire Studio Cataldi: siamo in dirittura d'arrivo.
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