Lex & the City - pensieri leggeri politicamente (s)corretti - episodio 23

In questo weekend gelido, l'unico mio grande sogno è stato starmene in casa al calduccio, coccolando i miei cuccioli di uomo. Leggendo un po' di news, per distrarmi dall'incessante e martellante campagna elettorale, mi sono ancora una volta appassionata del lavoro svolto da Michela Brambilla. Che da quando ha smesso le vesti di Ministra berlusconiana si sta veramente dando un gran da fare ad aiutare gli animali; piaccia o non piaccia la signora si fa notare.

Questa volta la sua battaglia è tutta rivolta ad un business spregevole tanto quanto gli allevamenti per animali destinati alla ricerca o a diventar pellicce, un business che alletta molto i paesi dell'Est. Che purtroppo troppo spesso si distinguono per mostrare pochi scrupoli nei confronti degli esseri viventi, siano giovani fanciulle o teneri cucciolotti.

Nel caso specifico si tratta di traffico illegale di cagnolini, provenienti da Slovacchia, Ungheria e Romania e diretti ai nostri negozi. I cani sono vittime in primis di questa brutta storia. Nati in allevamenti "intensivi", dove contraggono spesso virus mortali, vengono strappati alle loro mamme senza aver terminato lo svezzamento. Arrivano alle frontiere (quando riescono a sopravvivere al viaggio) imbottiti di farmaci per cercare di coprire le malattie. I cuccioli hanno a mala pena 30 giorni, invece dei 90 imposti dalla legge.

Eh si, perché esiste una legge, la 201 del novembre 2010, con cui è stato introdotto il reato di traffico illecito di animali da compagnia. E non si può dire che non venga applicata: solo negli ultimi tre mesi sono stati sequestrati ben ottocento animali alle frontiere. Un risultato non da poco, ma che potrebbe diventare ancor più massiccio e significativo se il Governo desse ancora qualche ulteriore spintarella. Come ad esempio prevedere la presenza fissa di un veterinario alle frontiere che possa verificare lo stato degli animali e la reale età anagrafica, perché ovviamente i documenti con cui viaggiano i cuccioli sono abilmente "taroccati".

Controllo che dovrebbe proseguire anche nella fase successiva, cioè quando i cuccioli sono portati in negozio. Spesso le segnalazioni di animali "illegali" arrivano dai proprietari disperati, che si vedono morire dopo poche settimane i propri neonati a quattro zampe. Perché molte volte anche i negozianti sono complici del traffico, lucrando in maniera consistente sulla pelle delle povere bestiole. Chihuahua, maltesi, boxer inglesi sono le razze che possono essere vendute per cifre tra i 700 e 1000 euro, con margini di guadagno maggiori rispetto ai canali legali degli allevamenti certificati.

Che immensa tristezza. Da parte nostra possiamo fare qualcosa per fermare la strage: adottiamo un cane dal canile. Infischiandocene di razze e pedigree.

Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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