Creare un business competitivo non è facile, soprattutto quando si deve prendere in considerazione una corretta ed efficace pianificazione fiscale, anche se va detto che con le giuste scelte si può beneficiare di grandi vantaggi.

Se si desidera dar vita ad una propria attività lavorativa all'estero, la migliore scelta è rappresentata dall'insediamento nella penisola iberica, giacché quest'ultima, a differenza dell'Italia, gode di una pressione fiscale decisamente minore - si parla di una media del 32,2%, contro il 55% di percentuale relativa alla pressione fiscale in Italia.

Facile quindi dedurre che l'apertura di una propria attività lucrativa in Spagna è molto conveniente, giacché tante imposte fiscali che esistono all'interno del territorio italiano, nella penisola iberica (quando esistono) presentano delle aliquote nettamente inferiori.

Generalmente, quando si pensa ai territori con vantaggi di cui beneficiare per sgravare la propria impresa da oneri fiscali eccessivi, concentrandosi sulla Spagna, vengono subito in mente le Isole Canarie, location che è nota a livello internazionale per via del famoso REF - Regime Economico delle Canarie.

Qui, se l'imprenditore soddisferà i seguenti requisiti: - costituzione di una sociedad limitada (equivalente della SRL), residenza fiscale nelle Isole Canarie di uno degli amministratori, domicilio fisico in una zona determinata delle Canarie, investimento minimo di 50.000/100.000 euro a seconda delle zone - da recuperare entro 2 anni dall'approvazione della entità ZEC, sviluppo di un'attività concessa nella ZEC, creazione di 5 posti di lavoro in 6 mesi - potrà usufruire del Regime della Zona Speciale della Canarie e godere così di grandissimi vantaggi fiscali, nemmeno lontanamente immaginabili in Italia.

Al di là delle Canarie, però, anche in tutta la Spagna - sin dal primo sguardo - appaiono subito evidenti i vantaggi fiscali rispetto all'Italia: per esempio con l'IVA (imposta sul valore aggiunto). Sia in Italia che in Spagna si possono individuare tre aliquote, ovvero l'aliquota ordinaria, la ridotta e, per finire, la superridotta.ç La prima, l'aliquota ordinaria, si presenta nella stessa percentuale cioè il 21%, anche se l'Italia ha già pianificato un ulteriore incremento con il prossimo mese di luglio. La ridotta e la superridotta, invece, in Italia e Spagna sono pari rispettivamente al 10% e al 4%, con differenti regimi di applicazione.
Per la liquidazione dell'IVA esistono queste prassi: in ambedue le nazioni è possibile versare il dovuto nella modalità mensile, trimestrale ed annuale. Va detto, però, che vi sono delle differenze: in Italia, la liquidazione mensile dell'Imposta sul valore aggiunto deve avvenire entro il giorno 16 del mese seguente, compilando il modulo Mod. F24. In Spagna, invece, è entro il giorno 20 del mese con il mod. 303 - Impuesto sobre el valor Añadido.
Nella modalità trimestrale, in Italia e Spagna si procede nella medesima maniera, mentre che in quella annuale c'è una importante differenza: nella penisola italiana la scadenza è il 16 marzo ed è indispensabile versare un acconto entro il 27 dicembre, mentre che in Spagna non viene richiesto alcun acconto e la scadenza è il 30 gennaio.
Queste sono solo alcuni accenni alle notevoli differenze in ambito fiscale tra Spagna e Italia. Si possono trovare più informazioni in merito al seguente link Testo da visualizzare Per gli imprenditori interessati a fare business in Spagna è disponibile una comparativa fiscale con pratico esempio al seguente link:COMPARATIVA FISCALE ITALIA - SPAGNA
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