"Per il lavoro e la solidarietà contro l'austerità": questo il titolo dello sciopero generale di 4 ore che la CGIL ha proclamato per mercoledì 14 novembre, stesso giorno nel quale la CES, Confederazione Europea dei Sindacati, ha indetto una giornata di mobilitazione europea.

Susanna Camusso, Segretario Generale di CGIL, aveva già anticipato nel corso della protesta tenutasi il 20 ottobre a piazza San Giovanni, la volontà da parte del sindacato di proseguire la mobilitazione. Questa volta lo farà al fianco dei sindacati del vecchio continente, non essendo riuscita ad organizzare un'azione similare con CISL e UIL, con l'obiettivo di cambiare le politiche sia europee che nazionali, e soprattutto la legge di stabilità introdotta dal governo Monti.

La Confederazione europea dei sindacati ha sottolineato che "l'austerità non funziona", additandola come causa del blocco della crescita e dell'aumento della disoccupazione in Europa. Sarebbero 25 milioni i cittadini europei disoccupati, mentre in molte nazioni il tasso di disoccupazione giovanile supererebbe il 50%. Le disuguaglianze e l'ingiustizia sarebbero aggravate dai tagli agli stipendi e alle protezioni sociali.

Un patto sociale per l'Europa: questo è quanto richiesto dalla CGIL e dalla CES, insieme a "una politica economica che stimoli un'occupazione di qualità, un'ambiziosa politica industriale europea orientata verso un'economia verde". Applicare una tassa sulle transizioni finanziare e lottare contro l'evasione e la frode fiscale sono due tra i punti cardine che secondo il sindacato dovrebbero consentire un necessario cambio di rotta per l'Europa intera.


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