"Un ritorno dalle ferie amaro quello con cui si stanno scontrando in queste ore i consumatori italiani", è quanto dichiarato dal Codacons in un comunicato stampa, a motivo della nuova serie di rincari di prezzi e tariffe in diversi settori con i quali gli italiani dovranno fare i conti a partire da questo finale di stagione. "In base alle nostre stime la riapertura dei negozi e delle attivita' commerciali è accompagnato da un aumento generalizzato dei prezzi, mediamente del 5% sui prodotti di largo consumo, con punte fino al +10% per quei beni legati strettamente alle quotazioni dei carburanti, con una maggiore spesa a famiglia pari a +550 euro su base annua solo per gli alimentari", è quanto sostenuto dal presidente Carlo Rienzi, che prospetta un Natale "gelido" sul fronte degli acquisti.

Dello stesso parere anche Federconsumatori e Adusbef:"Già abbiamo calcolato in 2.333 euro annui quanto incideranno l'aumento di prezzi, tariffe e tasse sulle famiglie. Quello che ci preoccupa ulteriormente è che questo andamento non sembra avere sosta anche nella ripresa autunnale", hanno dichiarato le associazioni, preoccupate in particolar modo per il settore alimentare, che potrebbe registrare aumenti fino al 7%, pari a +392 euro, e per i 308 euro in più delle bollette di casa e i 471 euro di incremento per costi energetici, tra carburanti e riscaldamento.

Le due associazioni hanno inoltre definito "indicibili" gli aumenti delle tassazioni, IMU e addizionali IRPEF, nonché il pesante carico economico necessario per mandare i figli a scuola. Indispensabile, per i due presidenti Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, una nuova fase di politica economica fondata sul rilancio e lo sviluppo, accompagnata dall'abbassamento delle accise sulla benzina e dalla detassazione delle tredicesime.


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