In molti quasi tendono a considerare Belluno una città estera, così lontana e differente culturalmente. Ed effettivamente così sta dimostrando di essere. In un modo del tutto positivo e a cui non solo gli altri comuni, ma il Ministro del welfare stesso dovrebbero ispirarsi. Il neo-sindaco Jacopo Massaro sta mettendo in atto quel che aveva promesso in campagna elettorale, cioè aiutare concretamente (tradotto, con un sussidio e benefici vari) i nuovi poveri della sua città, oltre che naturalmente continuare nel sostegno di tutti i meno abbienti "tradizionali". Questi nuovi poveri sono costituiti dai lavoratori atipici, con contratti a breve termine, e dai divorziati o separati. Finalmente qualcuno che si accorge di queste due categorie di "paradossi sociali", passatemi il termine, che stilano una dichiarazione dei redditi ma che hanno difficoltà a tirare a fine mese. I primi per una mancanza oggettiva di continuità del lavoro, fatto di soli pochi giorni a settimana o pochi mesi all'anno, i cui i guadagni non permettono di risparmiare (anche se risparmiare ahimè è un lusso sempre più per pochi, anche quelli con un lavoro a tempo indeterminato) e di accedere a tutta un'altra serie di benefici, tra cui il diritto all'acquisto di una casa.

I secondi spesse volte (per fortuna) un posto fisso ce l'hanno anche, ma basta a mala pena a pagare alimenti alla ex, spese per i figli e mantenere la casa in cui l'ex famiglia vive. E di frequente non riescono a pagarsi un alloggio, trovandosi nella condizione di elemosinare un tetto e persino del cibo. Massaro ha avuto l'accortezza (fors'anche per scaltrezza politica, a noi però interessa il risultato) di accorgersi di questi nuovi poveri. Mentre Fornero & co. si preoccupano di piangere per pensionamenti posposti (ma almeno garantiti e per lavoratori che non verranno di certo messi all'uscio) o temere ondate di nuovi esodati statali da piazzare, per fortuna c'è qualcuno che coglie la "vera" realtà sociale. Il Sindaco darà aiuti concreti, persino una casa a chi ne avrà bisogno.

E non aggiungo altro.
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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