A metà degli anni '50 venne brevettato un farmaco, il Talidomide, che prometteva veri e propri miracoli contro le terribili nausee gravidiche. A poterne vedere gli effetti a posteriori, nessuna delle nausee sarebbe apparsa così insopportabile. Migliaia di bambini nacquero privi di arti, superiori o inferiori (nei casi più gravi di entrambi), con problemi cardiaci, sordi o ciechi, altrettanti morirono prima di nascere. Sino a che se ne vietò l'uso nel 1961. Senza che però sparisse del tutto, la casa farmaceutica produttrice (la tedesca GrĂ¼nenthal) si accorse semplicemente che il farmaco aveva effetto sui tumori, mentre era dannoso sui feti. Così nel 2008 è stato approvato dalle autorità europee per la cura del mieloma multiplo, forma tumorale del midollo osseo.

Ora quei bambini che sono riusciti a diventare adulti (molti purtroppo sono morti per i danni provocati) hanno ricevuto le scuse ufficiali dell'amministratore delegato dell'azienda, Harald Stock, dopo ben mezzo secolo. Con tanto di cerimonia commemorativa e inaugurazione di una statua, che troneggerà nel cortile della sede dell'azienda a Stolberg (Germania). La statua di un bambino senza arti, che a molti è parso uno scherzo prima e poi un semplice gesto di cattivissimo gusto. Mai però come frasi del tipo: "Chiediamo che consideriate il nostro lungo silenzio una dimostrazione dello choc che il vostro destino ci ha causato". Oddio, lo choc forse lo hanno vissuto le migliaia di genitori a cui hanno ucciso o rovinato i figli per sempre.

Le vittime sopravvissute, da decenni (cioè da quando è stata riconosciuta la responsabilità del principio attivo del farmaco sulle malformazioni), chiedono un risarcimento concreto e reale. E le vittime non sono state solo in Germania, ma in tutto il mondo, se ne calcolano almeno 10.000 nei 50 paesi in cui venne commercializzato. I tedeschi però sono riusciti a far sborsare 500 milioni di euro dall'azienda, che saranno messi a disposizione dei suoi malati, garantendo un sussidio mensile di oltre mille euro. Magari non molto per una vita rovinata ma più di quel che sono riusciti ad ottenere, ad esempio, qui in Italia. Da noi le vittime sono circa 6-700 e solo da pochi anni ė stato riconosciuto loro un indennizzo
statale (grazie alla legge 244/2007, per cui venne istituito un fondo per i danni biologici da talidomide per i nati tra il 1959 e 1965), ma nulla dalle case farmaceutiche che ne acquistarono il brevetto. Tutte fallite o sparite nel nulla.
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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