La discussa tassa sulle bibite gassate non si farà. Almeno questo è quanto trapelato da fonti ministeriali in merito a ciò che dovrebbe accadere nel momento in cui l'atteso decreto salute proposto dal Ministro Renato Balduzzi arriverà mercoledì sul tavolo del Consiglio dei Ministri. La tassa in questione non aveva sin dall'inizio incontrato il favore delle fazioni politiche e di parte del mondo scientifico. Anche ai produttori non era andato giù che in caso di abrogazione della legge per tre anni avrebbero dovuto versare un contributo straordinario di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti ed edulcaronti, e di 50 euro ogni 100 litri di superalcolici. Questo nonostante l'intenzione nobile del Ministero della Salute di destinare il ricavato al finanziamento dell'adeguamento dei livelli essenziali di assistenza.

A nulla è servito, inoltre, il beneplacito dell'Organizzazione Mondiale della Sanità:"Noi proponiamo la tassazione come strumento per orientare i consumi verso scelte più salutari. Il dibattito in Italia è distorto e non basato sulle evidenze», ha infatti dichiarato Roberto Bertollini, responsabile scientifico della divisione europea, che ha inoltre aggiunto come le bibite gassate siano già oggetto di tassazione in Finlandia, Ungheria, Francia e Norvegia, mentre in altri paesi se ne sta valutando l'ipotesi.

Decisamente più probabile, invece, che nel decreto salute venga approvata la legge sulla ludopatia, che regola la distribuzione di sale da gioco all'interno delle città, vietandone l'inserimento in prossimità delle scuole.

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