POSTA & RISPOSTA puntata n. 345 presenta un post dell'avv. Massimo TOMMASONE del foro di Santa Maria Capua Vetere (l'ho sbirciato sul web) che, dall'account massimo.tommasone@tiscali.it, alle h.10:38 del 27 agosto 2012 ci ...allieta in ordine alla vita professionale di un avvocato: "Subiamo passivamente, come sempre. Ma come la mettiamo con gli studi di settore? I compensi calano e gli studi di settore aumentano i parametri, fingendo che la crisi non esiste. La manovra è si tesa ad uccidere gli avvocati, ma il sistema subdolo per farlo è la leva fiscale: devi chiedere poco ai clienti ma devi avere la polizza obbligatoria, partecipare ai corsi, pagare i praticanti, sopportare l'aumento di carburanti ed rca, pagarti libri e programmi per pc, essere in regola con la sicurezza sul lavoro e la privacy, pagare la tangente alla Cassa Forense (è tangente xchè la pensione non la vedremo mai). Chi riesce a fare tutto ciò, magari facendosi prestare i soldi da mamma moglie etc, si becca poi l'accertamento fiscale perchè, con i pochi guadagni dichiarati, come ha fatto a pagarsi tanto lusso? Giù la maschera, allora: o aboliamo il patrocinio obbligatorio degli avvocati, oppure creiamo un meccanismo simile al medico della mutua. Ma per i bocconiani (nonchè per i geniali politici che li hanno preceduti nell'ultimo decennio), è troppo difficile e complicato. bah".
Grazie, caro Massimo, per le Tue dolenti note; il sottostante form è a disposizione di tutti per le considerazioni che sprigionano da tali lucide e scorate espressioni. Saranno i lettori di Studio Cataldi a dire la loro; ho già avuto occasione di scrivere che da molto tempo un vulnus costituzionale sta infettando la nostra democrazia; è ovvio che uno degli obiettivi da abbattere siano gli avvocati che in tutti questi anni debbono, fatte le debite eccezioni per le pecore nere, aver fatto davvero bene il proprio lavoro.
Ormai la cultura giuridica è veramente a disagio nella patria del diritto romano, colonizzata da un pensiero unico di tipo economicistico ch'è quanto di più culturalmente arretrato seppur propagandato come di alto profilo. Dovrebbero andare a studiarsi la storia della crisi del 1929 e di come fu contrastata grazie al metodo keynesiano dal new deal di Roosevelt, pur osteggiato dalle sacche conservatrici e retrograde e con la Seconda Guerra Mondiale che si stava parando all'orizzonte.
Il dissenso anche espresso in modo pacato ed equilibrato non è ammesso. L'informazione è pressoché imbavagliata da un groviglio inestricabile di conflitti di interesse ed ormai la rete, il web costituiscono l'ultimo baluardo contro l'ideologia del neo-liberismo che fonda il proprio fallace concetto di crescita e di sviluppo sulla sua potenza egemonica e sullo sfruttamento dei cittadini e degli Stati.
Stritolati in questo avviluppante ingranaggio, gli avvocati liberi, come i magistrati autentici, sono molto pericolosi anche se hanno armi spuntate; pur non avendo alcuna attinenza con il neo-liberismo, ma tanto per portare un recente esempio, in Libia ad abbattere il feroce regime di Gheddafi, riverito in modo indecoroso dai nostri governanti (salvo poi andarlo a bombardare una volta caduto in disgrazia), contribuì un giovane avvocato poco più che trentenne.
La sua famiglia era stata pressoché decimata; si pose eroicamente a capo degli insorti; durante la resistenza ai regimi autoritari che si resero protagonisti di crimini contro l'umanità che ogni giorno dobbiamo ricordare, gli uomini di legge sono spesso stati in prima linea.
Rimane un mistero come gli avvocati divengano stranamente remissivi e balbettanti, indifferenti allo sfascio giuridico, quando a frotte vengono chiamati a calcare le aule del Parlamento, proprio com'è avvenuto in tempi recenti. Di certo, i legali liberi saranno sempre più destinati a soffrire e a combattere con le uniche armi che hanno a disposizione, quelle del pensiero intellettuale e della dedizione assoluta alla ...causa, per continuare a garantire ai cittadini, alle aziende ed agli enti rimasti sani, mentre corruzione e malaffare dilagano, l'affermazione del diritto. Temo, ma spero con tutto il cuore di sbagliarmi, che molti di noi finiranno per tramutarsi in dipendenti, prigionieri in mega studi multinazionali che pervaderanno il nostro mondo forense. Allora tireremo le somme se dalle poche e finte liberalizzazioni, spesso di mera facciata e di tipo propagandistico, il cittadino italiano (ed europeo) ci avrà guadagnato in un settore, come quello legale, che non è propriamente paragonabile allo smerciare patatine o pacchi di pasta, o avrà invece perso per sempre una miriade di preziose professionalità, diffuse in modo capillare su tutto il territorio nazionale, agevolmente accessibili da tutti, a costi, tutto sommato, mediamente abbordabili e pur sempre negoziabili.
Vedi anche:
» Compensi agli AVVOCATI - Da oggi cambia tutto - Addio diritti ed onorari
» Tabella compensi avvocati 2012 (civile tributario amministrativo)
» Tabella compensi avvocati 2012 per il processo penale
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