"Scandaloso che con il crollo dei consumi in corso l'inflazione resti a questi livelli", è quanto dichiarato dal Codacons in merito agli ultimi dati resi noti dall'Istat, secondo i quali l'inflazione a luglio avrebbe subito una frenata, con una variazione congiunturale dei prezzi dei consumi dello 0,1% e un aumento del 3,1% rispetto allo stesso mese del 2011. Secondo l'associazione i prezzi dei prodotti non dovrebbero salire, ma precipitare, e se questo non accade è a causa dell'assenza di libero mercato in Italia, con i commercianti che non sono autorizzati a vendere sottocosto liberamente, ma devono seguire alcune regole.

"Tradotto in termini di costo della vita avere un'inflazione al 3,1% significa, elaborando i dati Istat sulla spesa effettiva di una famiglia (e non quelli del paniere su cui si calcola l'inflazione), una stangata pari a 1415 euro per un nucleo di 3 persone e 1242 euro per una coppia", ha commentato il Codacons, ribadendo che con l'ingresso delle nuove tasse le famiglie non possono sopportare aumenti di questo genere.

L'associazione ha quindi chiesto al presidente Monti di effettuare alcuni interventi nel settore del commercio, rimuovendo i divieti per le vendite sottocosto libere, e accorciando la filiera, considerando i potenziali sette passaggi che potrebbero avvenire prima che un prodotto giunga nella nostra casa.

Il Codacons ha inoltre fatto richiesta di un nuovo dl Cresci Italia da attuare su banche, assicurazioni, telefonia, luce, gas, carburanti e libere professioni.

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