Il calo del Pil pari al 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2011, e' il risultato peggiore dal 2009, quando il Pil precipitò di oltre il 5% nell'arco di un anno, il massimo dal dopoguerra in poi. Il Codacons ha definito, pur essendo drammatiche, ottimistiche le previsioni relative al Pil specie se si vonsidera il dato sconvolgente dell'8,2% nella produzione industriale su base annua.

"È evidente che quanto fatto finora dal Governo per aiutare le imprese, dal recente Dl sullo Sviluppo alla prima manovra di dicembre, il Dl Salva Italia, nel quale erano previsti benefici fiscali e tagli di tasse per le imprese (Irap, Ace), non è servito a nulla", ha dichiarato il Codacons, aggiungendo che gli incentivi per le assunzioni servono a poco considerando la propensione al licenziamento che le imprese hanno.

Secondo l'associazione i consumi continueranno a calare e la produzione ed il Pil crolleranno fintanto che il ceto medio è messo in difficoltà da varie manovre e tasse.

Il Codacons ha quindi invitato il Presidente del Consiglio Monti ad impiegare le poche risorse rimaste a disposizione per attuare un Dl salva famiglie che salvaguardi la capacità di acquisto delle famiglie appartenenti al ceto medio, e che sposti la tassazione su chi ha più disponibilità: per far questo si potrebbe secondo l'associazione ripristinare il contributo di solidarietà proposto da Tremonti nella manovra di agosto 2011, ovvero 5% per chi dichiara più di 90.000 euro e 10% per chi è sopra i 150.000 euro.


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