Federazione Moda Italia, associazione aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia, ha fatto il punto della situazione in merito ai saldi estivi del 2012 a poco meno di un mese dalla loro partenza, monitorando l'andamento nei settori moda, abbigliamento, intimo, calzature, pelletterie, accessori, tessile per la casa e articoli sportivi.

L'associazione ha riscontro un calo del 13% rispetto ai saldi estivi del 2011, registrando uno scontrino medio di 81 euro spesi principalmente per capi di abbigliamento estivo: polo, t-shirt, bermuda, costumi e altri prodotti per il mare, sandali e ciabatte. Niente da fare, invece, per giacche e abiti da uomo e da donna, acquistati quasi esclusivamente in caso di cerimonie.

Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia, ha definito "emblematico" e "preoccupante" il fatto che neppure il vasto assortimento di colori e taglie, e l'ottimo rapporto qualità/prezzo non siano riusciti a provocare in questo periodo di saldi l'atteso rilancio dei consumi.

"Il futuro desta sempre più preoccupazione con un saldo negativo di ben 4.000 aziende del dettaglio moda in meno nel solo primo semestre 2012, a fronte delle 5.000 in meno di tutto il 2011, una pressione fiscale effettiva - quella che grava sui contribuenti in regola - da 'record mondiale' al 55% del Pil, i conguagli IMU da versare ed una disoccupazione in costante crescita salita al 10,8%", ha commentato Borghi.

Il presidente dell'associazione ha infine dichiarato di sperare in una piccola ripresa dei saldi nel periodo di agosto, poiché a seguito di un'indagine effettuata da AstraRicerche e commissionata dalla stessa Federazione Moda Italia, sarebbe emerso un miglioramento nella percentuale degli ottimisti per il futuro, passata dal 34% di giugno al 39% di luglio.


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