I commenti di Andrea Squinzi al decreto spending review non ha fatto certamente piacere a tanti industriali e altrettanti politici, ancor più inaciditi per la location scelta per la sua esternazione: un congresso Cgil. E se mai fosse stata digerita la partecipazione ad un raduno di tal portata, ecco che Squinzi non lo si perdona per aver mostrato sostegno e supporto alle idee della Camusso riguardo al decreto. Squinzi l'ha definito, come ormai tutti sappiamo, un vero e proprio atto di "macelleria pubblica", dando così sostegno morale alla lotta e contestazione, che da anni vede in prima linea la Cgil nella difesa del pubblico impiego. Si mormora che il Confindustriale sia da sempre un po' in soggezione nei confronti della Camusso, per via delle sue capacità dialettiche di molto superiori (questo a detta dell'interessato stesso, ndr). Squinzi si è persino sbilanciato dando una pagella (non ancora digitalizzata come da decreto) non proprio positiva al frutto degli sforzi del Governo e del commissario Bondi, con un voto tra 5 e 6. Nemmeno una sufficienza risicata, insomma.

Per questa affermazione il "ruspante" presidente di Confindustria si è visto attaccare da più parti, amiche e nemiche. Assolutamente non d'accordo con l'uscita squinziana Monti stesso, che già si era sentito definire une delle sue prime creature anti-crisi una "boiata", che accusa Squinzi di mettere a rischio lo spread italiano di ben 200 punti. In che modo la "squinzata" (e che si creino un po' di neologismi anche per questo neo-non-governo-di-tecnici) potrà creare danni così tremendi, pari a quasi la metà dello spread attuale (per il raggiungimento del quale hanno dovuto impegnarsi ben più di una manciata di Squinzi) del nostro Paese? Cattiva pubblicità, of course! Danni d'immagine in patria e all'estero per gli sforzi epocali di tal decreto, che poi a ben vedere proprio tutto da cestinare non è.

Intanto Squinzi si è giocato per sempre un caffè con Montezemolo e Tronchetti Provera; forse però si guadagnerà una bella cena con la Mercegaglia, che prima di passare il testimone aveva definito le manovre salva-italia-euro-e-chi-più-ne-ha-più-ne-metta come "very bad".

Nel frattempo Squinzi ha cercato si dribblare (con risultati che si spera saranno migliori di quelli visti alla finale degli Europei) e lunedì al congresso di Lucca dei "Conf" ci ha tenuto moltissimo a scusarsi per l'uscita un po' troppo forte (!) e che non può lui da solo essere così influente da poter cambiare lo spread. Che il Governo abbia finalmente un nuovo capro espiatorio, ora che la Merkel e Monti il caffè insieme se lo bevono volentieri?
Vedi anche: I contenuti della spending review 2012
Barbara LG Sordi
Email barbaralgsordi@gmail.it

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