Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter 29 settembre / 5 ottobre 2003) è intervenuto nuovamente contro lo spamming, bloccando questa volta i data base di altre sette società, operanti in Internet, per gravi violazioni della legge sulla privacy. L'intervento dell'Autorità si era reso necessario in seguito ai ricorsi presentati da alcuni utenti che denunciavano alcune società operanti in Internet per i continui e sistematici invii, in modo massivo, di comunicazioni commerciali e pubblicitarie indesiderate, mediante l'utilizzazione anche software di raccolta e creazione automatica di indirizzi e -mail, senza aver prima acquisito il consenso informato degli ignari destinatari. Il Garante ha infatti nuovamente precisato che gli indirizzi e-mail sono da considerarsi dati personali e il loro utilizzo, a fini di pubblicità, è consentito solo dopo aver ottenuto il consenso del destinatario e, ha concluso evidenziano che la violazione del provvedimento di blocco da parte delle società, prevede la reclusione da tre mesi a due anni.

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