POSTA e RISPOSTA n. 334 è un flusso di idee che proviene, alle h.8:23 del 9 luglio 2012, da BERNARDO LACARA, lettore superaffezionato di Studio Cataldi; gli cedo la parola ben volentieri premettendo che si occupa di un commento alla notizia che ho dato sabato scorso sull'acquisto di crostacei vivi da parte dei due magnanimi turisti tedeschi in Sardegna: "…ma i due turisti tedeschi, pur ammirevoli per il gesto di umanità (che, se diretto verso gli animali, è certamente ancora più umano!) sono mai andati in un mattatoio per vedere come vengono uccise le mucche, con una pistola che gli conficca senza tanti complimenti una punta nella testa? O hanno mai assistito all'uccisione di un maiale, appeso a testa in giù e sgozzato affinché tutto il sangue defluisca per bene dalle vene? Si sono mai occupati di combattimenti tra cani e/o galli? …e di tutte le cavie che vengono usate per gli esperimenti pseudo-scientifici? Si potrebbe continuare per dimostrare che la morte degli animali, sempre e comunque, non gli provoca certo piacere! Il fatto è che, per questi argomenti, si dovrebbero prendere 2 direzioni opposte:
1) Si diventa animalisti e si combatte a spron battuto ogni tipo di violenza perpetrata verso gli animali, da quelle anzidette a (e perfino, direi) tutte le forme di inquinamento
o di disboscamento che provocano disagi ambientali ed estinzioni di specie intere;
2) Si resta carnivori e si passa su a qualsiasi pratica deleteria nei confronti degli animali, da quelle fatte nei mattatoi, all'uccellagione, alla pesca e alla caccia di frodo, etc., etc..
È vero comunque che gli animali non provano sentimenti e sdegno ma provano dolore, sia se uccisi con garbo, sia se seviziati; come è vero che l'uomo (come specie animale ed in analogia con la totalità delle specie carnivore ed onnivore) ha bisogno anche delle proteine animali per vivere!
Come la mettiamo?
Siamo tutti liberi di prendere la nostra decisione, sia nel primo che nel secondo caso rappresentato, e la fazione opposta dovrebbe scandalizzarsi molto poco…
Ma in questo si diversificano gli uomini dagli altri animali: si fanno scrupoli di coscienza anche quando sono gli altri ad agire e pretendono quindi che gli altri si attengano alle loro idee!
Un po' come per l'aborto, dove a decidere sono preti che, si spera, non avranno mai figli, un po' come per la religione, dove chi ha una fede considera gli altri come infedeli e, come insegna la storia, è ben disposto perfino ad ucciderlo facendogli guerra per convincerlo!
Brutta razza gli uomini… meglio gli animali che quando si mangiano tra loro usano comportamenti violenti, disumani (ma non sono uomini…) e poco ipocriti e che difendono la propria sopravvivenza con strategie che tanto poco di umano hanno ma che, se sono arrivati fino ad oggi da tempi più lontani dei nostri, una certa validità devono pur averla!"
Alle h. 23:41 dell'8 luglio 2012 ricevo le critiche di un altro fedelissimo di Studio Cataldi, l'Avv. ROBERTO BETTI: "Tutto bene, va rilevata soltanto la sciatteria imperante che induce ad attribuire chele alle aragoste e a definire di "filo di ferro" l'elastico che lega quelle degli astici. E' un vero peccato che questi animalisti da strapazzo spingano il loro furore ideologico a questi strafalcioni, che tra l'altro affogano nell'ilare scetticismo qualcosa di buono che accennano!"
LIAPIPPO963 alle h. 21:23 del 7 luglio 2012 commenta: "Concordo perfettamente con chi denuncia queste crudeltà!".
- Ho scritto molto sull'argomento proposto nel post del Sig. LACARA e dagli altri lettori, che ringrazio, sulla vivisezione ecc... e non intendo tediarVi ancora con le mie tesi oltranziste ma soltanto leggerVi: il form sottostante scalpita, ansioso di Vostre considerazioni sui sassi gettati nello stagno da Bernardo. Una selezione degli articoli sulla vivisezione è consultabile cliccando qui in calce.
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