Il 19 giugno, così comunicato dal sito ufficiale del Governo, è stato firmato un accordo tra il Ministero dell'Interno e Confindustria presso il viminale in merito al rinnovo e all'integrazione degli impegni sottoscritti nel 2012 contro le infiltrazioni criminali nel settore dei contratti di lavori, servizi e forniture pubblici e privati.

Grazie al suddetto accorto gli accertamenti antimafia sono stati estesi anche a contratti privati di lavori, servizi e forniture messi nero su bianco dalle imprese che hanno offerto la loro adesione a Confindustria; due sono gli aspetti più rilevanti del protocollo, ovvero l'impegno e la promozione del dovere di denuncia per le imprese vittime di estorsione e la previsione dell'espulsione e/o sospensione delle imprese associate qualora si vengano a verificare alcune condizioni.

Il rinnovo sancirà inoltre l'impegno a sperimentare forme di collaborazione in più al fine di facilitare l'applicazioni di nuovi istituti normativi, come le white lists e il rating di legalità, una sorta di pagella assegnata alle imprese dalle banche.

Per il Governo si tratta di "uno strumento, quindi, che coglie gli aspetti più emergenti ed i bisogni più avvertiti da parte di tutte le parti contraenti: ministero dell'Interno, realtà locali, istituzioni e componenti sociali".

Modificata nel rinnovo dell'accordo anche la Commissione per la legalità, istituita presso il Viminale e che ha l'incarico di programmare le attività e monitorare la realizzazione delle iniziative congiunte.

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