Su "Persona & Danno", il Portale che dirige, il Prof. Paolo CENDON commemora il giudice Guido STANZANI; riteniamo di fare partecipi i lettori di questo commosso e bellissimo ricordo di un Magistrato Vero e, dunque, come spesso (o sempre?) accade, oggetto di critiche, anche aspre e roventi; ma ora è il momento di rievocarne la figura nel dolore provocato dalla scomparsa quasi in contemporanea con un altro piccolo-grande Uomo di Bologna, Lucio DALLA - Difficile dire cosa sarebbe stata, e diventata, l'amministrazione di sostegno nel nostro paese - e in generale il diritto dei soggetti deboli - se non fosse esistito a Modena nel 2004 e negli anni successivi, a presidiare la law in action, un giudice tutelare come Guido Stanzani. Guido Stanzani è morto ieri a Bologna. «Mai nel campo degli umani conflitti tanti dovettero così tanto a così pochi». Impossibile non ricordare queste parole di Churchill a proposito dell'eroica resistenza opposta dai piloti inglesi agli aerei tedeschi che ogni giorno si alzavano per bombardare Londra nei primi mesi della seconda guerra mondiale. Anche l'Italia - almeno quella delle persone fragili e delle loro famiglie - può dire così, pensando a ciò che Guido ha fatto e le ha dato a 360° in questi ultimi otto anni soprattutto. E poiché il campo della fragilità è un po' l'avamposto o la cartina di tornasole in cui si misura la civiltà di un intero diritto, e di un' intera nazione, direi che il debito verso di lui è molto più grande e più esteso. Presto cercheremo di capire esattamente che cosa ci ha dato, cosa è successo davvero. A me quali tratti umani, tecnici, culturali vengono in mente soprattutto, a botta calda … Una voce calda e profonda - ecco - quella di un uomo in fondo timido, e comunque appassionato. Un certo non prendersi mai completamente sul serio, il conservare sempre una sorta di distacco divertito e ironico rispetto alle cose.
La libertà della testa, del cuore, il fatto di cercare sempre la soluzione dei problemi guardando tutto "dal basso", ponendo attenzione a ogni dettaglio, soppesando ogni sfumatura dei fatti. Il vedere le norme giuridiche come strumenti - a disposizione dell'interprete - per realizzare una giustizia decente, mai come frontali sovrastanti, marmorei e inesorabili. L'infischiarsene dei possibili commenti e storcimenti di naso dinanzi ai suoi decreti freschi e rivoluzionari, con cui ha costellato/illuminato il cammino dell'AdS sin qui. La rabbia per i "tartufi" (intesi come giuristi melliflui, stupidi, viscidi, compiaciuti, sfuggenti, pieni di riserve mentali), la capacità di partecipare intensamente, di commuoversi alla vita difficile di chi è stabilmente nella parte bassa della classifica, incontra ombre, sfortune a ogni passo e rischia di continuo di andare in serie B. La passione per le Porsche, che ci univa, la mia in verità una propensione abbastanza teorica e molto smussata nel corso del tempo, la sua una fiamma più effettiva e con qualche esempio anche collezionistico nel suo garage.
"Guido, non abbiamo alfine combinato che tu mi facessi guidare la tua mitica 928, credo bianca, quale sogno, vorrà dire che qualche volta prima di addormentarmi penserò a noi due seduti (con le nostre barbe) nei sedili anteriori di quel tuo favoloso modello, che corriamo su per le stradine dell'Appennino dalle tue parti per cercare, non so, un'osteriola di campagna e sederci a parlare del mondo come vorremmo che fosse, all'ombra di un castagno". Quel che è certo è che terremo ben duro sulle varie questioni, Guido, secondo il taglio applicativo che tu indicavi, secondo le falserighe che hai spesso inventato: chi non vuol finire nella macchina respiratoria deve poterlo fare, la vita è nostra e decidiamo noi, però abbiamo anche delle responsabilità verso gli altri, i soldi non si buttano via, la procedura è meglio che sia quella che fa camminare le cose, apri sempre la porta del diritto e del sostegno a chi bussa, non costa poi tanto nominarlo subito un amministratore, mai incapacitare chi tutto sommato se la cava e regge il corso e gli appuntamenti della giornata, proteggi con mano delicata e leggera, l'avvocato serve se serve e a chi serve, l'interdizione è parente stretta del manicomio - e così avanti per altre cento voci, per tutta la vita di un giudice diverso da ogni altro, che io certo non dimenticherò. PAOLO CENDON - Un articolo assai toccante, gravido di profondi significati di carattere generale sulla figura del giudice, che abbiamo ritenuto di estendere alla platea dei lettori di Studio Cataldi.
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