PRIVACY è una parola stupenda anche per chi non smania per gli anglismi. Semplicemente icastica ed intraducibile. Privatezza? Riservatezza forse più calzante, ma privacy è migliore. Lo possiamo pronunciare all'inglese o all'americana 'praivasi', secondo l'uso (un po' erroneo, per dirla come quel tale che sosteneva che la figlia era un po' incinta) invalso in Italia. Stando alla tradizionale definizione del Prof. Stefano RODOTA' (voto 9) è "autodeterminazione e sovranità su di sé". Magnifico. Bisognerebbe, però, spiegarlo alla Apple: la Società di Cupertino ha venduto 'appena' 108 milioni di telefonini i-Phone e 19 milioni di tavolette i-Pad. Uno, tra l'altro, stavo per acquistarlo io ieri se non mi fossi trattenuto come Ulisse avanti all'isola delle Sirene. Mia moglie mi scrutava come un bimbo con il giocattolo prediletto e mi incitava: "se Ti piace proprio, che aspetti? Compralo". E' difficile non essere attratti da quella macchina meravigliosa e maneggevole ch'è l'i-Pad 3G. Te ne accorgi a fiuto ed a tasto. In special modo se hai amato (e custodisci religiosamente in cantina) tutti i primordiali Macintosh prodotti della Apple sperando che un giorno si possa per magia rianimarli. Insomma, l'i-Pad è uno dei migliori apparecchi che abbia mai maneggiato! Ma sappiate che quell'i-Pad potrebbe essere una gola profonda pronta alla soffiata assassina.
Una barba finta. Ebbene, si viene a sapere per merito dei ricercatori Pete WARDEN e Alaisdair ALLAN (voto 10 con lode e bacio accademico), il primo un ex-Apple, che, a nostra insaputa (proprio come per l'appartamento-'mezzanino buio' vista Colosseo di Scajola, voto 3 di sostegno), ci siamo messi in casa ed in ufficio due potenziali spioni. Eh, sì, perché un sistema segretissimo custodisce la mappatura digitale dei nostri spostamenti con gli orari precisi! Tutto ciò avviene anche se non avete telefonato collegandoVi alla cella del ripetitore. Un software traditore stocca i nostri dati personali sensibili in un anfratto dell'ordigno Apple, pronto a riversare il tutto non si sa per quali scopi. Normalmente tali dati sono a disposizione della Magistratura
quali preziosissimi scrigni per svelare un crimine o rintracciare uno scomparso. Invece, nel caso dei congegni Apple tutto avverrebbe in un cono d'ombra inquietante e sinistro, peraltro in aperto contrasto con la CEDU. Per giunta, il sistema non è disattivabile; sicché continua all'infinito a registrare i nostri dati e quando si collega ad un pc li travasa. Risposte dall'Azienda produttrice e dal suo Capo Steve JOB (che purtroppo sta molto male): no comment. Voto alla Apple: non pervenuto. Si resta letteralmente senza parole. E Voi che cosa ne pensate? Avete letto tutte e sedicimila le parole della licenza d'uso, tra le quali si nasconderebbe l'arcana formuletta sulla condivisione dei "dati precisi sul luogo, inclusa la posizione geografica in tempo reale del Suo computer o dispositivo Apple"? Studio Cataldi è il Portale Amico. Il nostro form non Vi spia, tranquilli! E' ansioso di raccogliere (alla luce del sole) commenti, riflessioni e considerazioni.
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