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Diseredazione

Con diseredazione si intende la disposizione testamentaria secondo la quale il de cuius può escludere un determinato soggetto dalla successione: il tema è complesso e ha scatenato un dibattito sia in dottrina che in giurisprudenza
Le successioni ereditarie

Cos'è la diseredazione

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La diseredazione è la disposizione testamentaria nella quale il de cuius dichiara di escludere un determinato soggetto dalla propria successione. 

L'ammissibilità di una clausola siffatta è stata, ed è tutt'ora, oggetto di ampio dibattito in dottrina ed in giurisprudenza.

Diseredazione nel codice civile

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In tempi meno recenti, aderendo al dato letterale dell'art. 587 c.c. secondo cui il testamento è un atto con il quale taluno "dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze" si sosteneva che il testamento potesse contenere solamente disposizioni di carattere patrimoniale e, non avendo la clausola di diseredazione contenuto patrimoniale, detta clausola non potesse essere apposta ad un testamento. 

Contrariamente a tale teoria, si sosteneva che, sebbene la diseredazione non attribuisse direttamente un patrimonio, aveva un effetto dispositivo indiretto: la quota della quale non veniva beneficiato il diseredato si sarebbe devoluta agli altri chiamati.

L'intervento della Corte di Cassazione

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In merito la Suprema Corte, nella sentenza 23.11.1982, n. 6339, come confermata dalla sentenza 18.06.1994, n. 5895 ha enunciato che la diseredazione di alcuni successibili può valere a fare riconoscere una contestuale volontà istitutiva degli altri successibili non diseredati solo quando, dal tenore della scheda testamentaria, risulti la effettiva esistenza dell'anzidetta volontà del testatore.

Inoltre, è da notare, che l'assunto sulla quale si fonda la teoria negativa in merito all'ammissibilità di una clausola di diseredazione non tiene conto del fatto che il legislatore medesimo dispone la possibilità di inserire, all'interno della scheda testamentaria, disposizioni che non hanno carattere patrimoniale: si pensi al riconoscimento di un figlio, alle disposizioni a favore dell'anima, alle disposizioni in merito alla propria sepoltura, ecc.

Clausola di diseredazione: effetti e limiti

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Accogliendo quindi la dottrina e giurisprudenza che ammettono la clausola di diseredazione, il problema diviene stabilirne la portata e gli effetti

Quali soggetti si posso diseredare? 

Sicuramente è possibile diseredare soggetti estranei al proprio nucleo familiare (per i quali, salvo casi particolari, non si aprirebbe nemmeno la successione), è altresì possibile diseredare i propri familiari entro il sesto grado purché non siano legittimari

La Suprema Corte, nell'interessante pronuncia 25.05.2012, n. 8352 ha, in primis, ribadito la validità di una scheda testamentaria contenente solo la clausola di diseredazione ed, in secundis, ha specificato la validità di una diseredazione a favore degli eredi legittimi, non legittimari

I legittimari, essendo titolari di una quota di patrimonio, non potrebbero vedersi esclusi dalla successione per diseredazione. 

Autorevole dottrina, in un'analisi molto articolata, sostiene la validità di una clausola di diseredazione del legittimario in quanto il rimedio che dovrebbe esperire il legittimario pretermesso, sarebbe la medesima azione di riduzione prevista per le ipotesi di lesione o pretermissione. 

Un esempio pratico

Un esempio pratico potrebbe aiutare a chiarire: se Tizio ha, quale legittimario, solamente il figlio Caio può, con testamento, nominare erede universale l'amico Sempronio (escludendo, di fatto, il figlio Caio) ma non può, per la giurisprudenza e la dottrina dominante, diseredare direttamente il figlio. Gli effetti sarebbero i medesimi: in entrambi i casi il figlio Caio dovrebbe agire con un'azione di riduzione.

Dott.ssa Francesca Tessitore