Le tecnologie avanzate faranno da supporto alle professioni legali. I dati del Congresso mondiale dell'Associazione internazionale dei giovani avvocati

di Gabriella Lax - Robot pronti a sostituire gli avvocati sul lavoro? Al momento si tratta di una ipotesi lontana e remota, certo è invece che dall'intelligenza artificiale possono arrivare per i legali una serie di validi aiuti. Di questa tematica si dibatte a Tokio, nel corso del 55esimo Congresso mondiale dell'Associazione internazionale dei giovani avvocati (Aija), che, come riporta IlSole24ore, vede il coinvolgimento di circa 4mila professionisti coinvolti tra cui moltissimi italiani.

La domanda che ci si pone è: nei sofisticati meccanismi che stanno inglobando tutte le professioni finiranno anche gli avvocati?

Il congresso mondiale dei giovani avvocati

Nel corso del convegno si è pensato anche ad uno scenario giuridico iperautomatizzato, grazie ad una serie di tecnologie che diventino punti di forza per chi le sa utilizzare (e può comprarle naturalmente), ovviamente dal campo della ricerca. In questo campo, rientrano software capaci di leggere in tempo quasi reale un gran numero di documenti, organizzandoli per estratti in modo intelligente e quindi facendo risparmiare molto tempo al legale o ancora a fornire pronostici attendibili sull'esito dei contenziosi. Situazioni che aprirebbero parentesi di etica professionale di non poco conto.

Robot assistenti negli studi legali

Intanto molte di queste tecnologie sono diventate realtà, come abbiamo raccontato sulle colonne di questo quotidiano nei mesi passati. Ad esempio, Ross, il robot dello studio legale Baker & Hostetler che si occupa di diritto fallimentare e aiuta gli avvocati nelle ricerche di documenti legali e sentenze a tema. Non solo fa le ricerche per i singoli casi ma è anche capace di fare collegamenti logici e proporre soluzioni ad hoc che aiutano l'avvocato a interpretare il caso e ad agire di conseguenza. E poi Kira, una forma di intelligenza artificiale capace di abbreviare i tempi legati alle analisi di centinaia di pagine di contratti: li analizza, ne estrapola le parti più importanti per lo studio legale, individua le clausole più rilevanti.

Leggi: "Da Ross a Coin ecco i robot che manderanno in pensione gli avvocati"

E come non menzionare il chatbot che, secondo il suo inventore, potrebbe mettere in difficoltà la lobby degli avvocati poiché la sua specialità è ottenere il risarcimento per le multe ingiuste (leggi: Al via il primo avvocato robot gratis online al mondo).

Ma nonostante ciò, da Tokio arrivano rassicurazioni per gli avvocati: le tecnologie innovative faranno da supporto alle professioni senza mandare nessuno "in pensione". Gli avvocati insomma non dovranno temere (almeno per il momento) di essere sostituiti da un algoritmo. Certo è che la rivoluzione dell'intelligenza artificiale ha invaso tutti i campi ... e "del doman non v'è certezza"!


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