Se i controlli sono sporadici, per il dipartimento Pubblica sicurezza del ministero dell'interno i cartelli fissi non bastano

di Valeria Zeppilli - I controlli elettronici della velocità tramite autovelox sono spesso oggetto di contestazioni e da diverso tempo la loro disciplina è circondata da rilevanti dubbi interpretativi, tanto che il mese scorso il Ministero dell'interno ha emanato un'importante direttiva, con lo scopo di fare un po' di chiarezza: la cd. direttiva Minniti (leggi: "Autovelox e tutor: al via le nuove regole").

Con circolare del 7 agosto (n. 300/A/6045/17/144/520/3), poi, il dipartimento Pubblica sicurezza è andato ancora più nel dettaglio, precisando ulteriori aspetti rilevanti e rendendo ormai sufficientemente definita la disciplina degli autovelox.

Segnali mobili

In particolare, tra le varie cose si è ribadito che tali strumenti debbono essere ben visibili, precisando che nei luoghi in cui i controlli di velocità non sono frequenti e programmati, è necessario che chi li effettua sistemi sempre preventivamente lungo la strada dei cartelli temporanei di preavviso e, a fine servizio, li tolga. Gli agenti, peraltro, non sono esonerati da tale adempimento neanche quando la possibilità di controlli sia preavvisata da segnali fissi.

Niente auto di servizio

L'auto di servizio delle forze dell'ordine che presidiano la postazione di rilevamento elettronico della velocità, invece, non deve per forza essere in posizione ben visibile dagli automobilisti, purché, però, gli agenti restino accanto all'autovelox e indossino sempre la divisa.


Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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