Colpa del ridotto termine di sospensione feriale. Da quando la sospensione dura solo 30 giorni, non è più possibile per gli avvocati 'staccare la spina' e fare una vacanza davvero 'unplugged'

di Valeria Zeppilli - L'estate 2017 è la terza estate consecutiva durante la quale la sospensione feriale dei termini processuali è di 30 giorni e non di 45 come in passato, con tutte le conseguenze che ne derivano per gli avvocati.

I professionisti del foro, infatti, sino al 2014 potevano effettivamente staccare la spina durante il mese di agosto e riaprire i battenti dello studio il primo settembre con la tranquillità che prima del 15 non ci sarebbero state scadenze.

Oggi non è più così.

È già con l'avvio del nono mese dell'anno, infatti, che tutti i termini processuali iniziano nuovamente a decorrere ad ogni effetto, con la conseguenza che non si fa in tempo ad assaporare le meritate vacanze dopo un anno di duro lavoro che arriva già il momento di mettersi nuovamente all'opera. Sgombrare la mente dal pensiero fisso e assillante delle scadenza è divenuto quindi praticamente impossibile.

L'abbreviazione della sospensione feriale dei termini, peraltro, è stata introdotta con il fine di risolvere i problemi della lentezza della giustizia e di smaltire l'arretrato. Ma siamo certi che sia proprio il recupero di questi 15 giorni l'anno la soluzione? I dubbi sono molti, specie se si considera che la sospensione feriale dei termini processuali fu introdotta nel sistema giuridico italiano proprio per consentire agli avvocati di andare in vacanza ad agosto ed avere il tempo a settembre di preparare eventuali atti in scadenza.

Come ha fatto giustamente notare l'Avv. Paolo Storani in un articolo del 19 settembre 2015 pubblicato del 19 settembre 2014 (Taglio alle ferie degli avvocati) , "quella che viene indebitamente chiamata dal mondo politico 'la chiusura delle aule giudiziarie' (sappiamo bene che i tribunali non chiudono mai e che sono solo sono sospesi i termini processuali) ... secondo quanto emerge dai lavori preparatori [alla legge n.742/1969)], era nata con lo scopo di consentire ad avvocati e procuratori un periodo di effettivo riposo nel periodo feriale. La sospensione dei termini processuali non è quindi necessariamente connessa con le ferie dei magistrati (interessante e significativo in proposito il preambolo alla proposta di legge che fu presentata nel 1969)"

Avvocati: il lavoro in vacanza

L'effetto certo della riduzione di tale periodo a 30 giorni è uno solo: la compressione del diritto degli avvocati a staccare la spina, che, purtroppo, non è tutelato né riconosciuto.

Oggi, quindi, l'avvocato che vuole portare la famiglia al mare o in montagna, dovrà portare con sé anche una parte del suo lavoro ed essere pronto ad affrontare le scadenze del 1 settembre. E fino a che il legislatore non deciderà di fare un passo indietro, nella valigia si dovrà riservare uno spazio anche per a pc, modem e tablet.

Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
Altri articoli che potrebbero interessarti:
In evidenza oggi: