Succede a Modena. La denuncia di Confesercenti sulla nuova "tassa sullo zerbino"

di Gabriella Lax - Mettere il logo del negozio sullo zerbino all'ingresso può costar caro. Lo sanno bene molti operatori del centro di Modena che hanno ricevuto, da parte di Ica (la società incaricata a riscuotere le imposte legate alla pubblicità comunale) delle cartelle esattoriali relative a forme pubblicitarie non dichiarate o non regolamentari. Insieme alle altre contestazioni anche quelle relative al nome dell'attività apposto sugli zerbini d'ingresso dei locali che sarebbe, secondo Ica, una forma pubblicitaria.

Anche gli zerbini tra le imposte sulla pubblicità

Quella sulla pubblicità, è un'imposta nazionale: è la legge a fissarne regole e presupposti. I controlli e gli accertamenti avvengono su tutto il territorio nazionale grazie ad un'azione capillare di carattere territoriale comunale, per verificare che la norma nazionale venga applicata correttamente.

Ma le sanzioni irrogate dal comune di Modena, oltre che destare scalpore, hanno suscitato le proteste dei commercianti ed hanno costretto l'amministrazione a fare il punto sulla situazione. E' di ieri sera la notizia che sarà previsto un tavolo con le associazioni di categoria per fornire migliore informazione ai commercianti e favorire una conoscenza puntuale delle norme. Intanto, il Comune ha messo online una guida dedicata al regolamento dell'imposta sulla pubblicità sul proprio portale. Sulla vicenda è intervenuto Mauro Salvatori, presidente Confesercenti Area di Modena che ha spiegato «Non volevamo crederci, ma è tutto vero. Con questa imposta sullo zerbino siamo in pieno clima da tassa sul macinato di ottocentesca memoria - c'è solo da augurarsi - una rapida eliminazione di quella che, a tutti gli effetti, risulta una gabella del 21esimo secolo: ingiusta, ridicola e bizzarra. Per contro è forte invece la preoccupazione e non da oggi sulle modalità di accertamento da parte di Ica delle presunte irregolarità».


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