È possibile sottoporre a prescrizione acquisitiva i beni del demanio? Guida all'usucapione dei beni demaniali

Cos'è l'usucapione?

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L'usucapione è un modo di acquisto della proprietà

a titolo originario basato essenzialmente sul decorso del tempo. In species il possesso protratto per un certo periodo di tempo fa acquisire al possessore la titolarità del diritto reale corrispondente alla situazione di fatto esercitata. Esordiamo, dunque, con la disamina del dettato normativo di riferimento, ovvero l'art. 1158 c.c. che così dispone: "La proprietà dei beni immobili e gli altri diritti reali di godimento sui beni medesimi si acquistano in virtù del possesso continuato per venti anni". Secondo alcuni autori la ratio dell'istituto va ricercata nell'interesse di favorire coloro i quali rendono produttivo un bene a fronte del proprietario che lo trascura (Torrente - Schlesinger, Manuale di diritto privato, Ventiduesima edizione, Giuffrè Editore, p. 368, 2016). Presupposti affinché si verifichi l'usucapione sono: il possesso sia di buona che di mala fede; la continuità del possesso per un certo lasso di tempo; la non interruzione, sia essa naturale (ovvero quando il soggetto perda il possesso del bene) ovvero civile che si verifica quando verso il possessore viene posta in essere una domanda giudiziale volta a privare questi del possesso del bene.

I beni demaniali

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I beni demaniali vengono tradizionalmente distinti dalla dottrina in: beni immobili del demanio necessario, che appartengono necessariamente allo Stato e beni (siano essi immobili o universalità di mobili) del demanio accidentale che sono beni che possono appartenere anche a privati e sono demaniali solo se appartengono allo Stato. Per quanto riguarda i beni demaniali, essendo essi preordinati al soddisfacimento di determinati interessi, in species quelli della collettività, sono sottoposti ad un regime particolare e come tali non sono sottoposti né sottoponibili ai negozi di diritto privato. Si parla di federalismo demaniale nei casi disciplinati dall'art. 19 della L. 5 maggio 2009 n. 42 nonché nelle condizioni di cui al D.Lgs. 28 maggio 2010, n. 85. Ai sensi dell'art. 19 della legge 42/2009 "I decreti legislativi di cui all'articolo 2, con riguardo all'attuazione dell'articolo 119, sesto comma, della Costituzione

, stabiliscono i princìpi generali per l'attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) attribuzione a titolo non oneroso ad ogni livello di governo di distinte tipologie di beni, commisurate alle dimensioni territoriali, alle capacità finanziarie ed alle competenze e funzioni effettivamente svolte o esercitate dalle diverse regioni ed enti locali, fatta salva la determinazione da parte dello Stato di apposite liste che individuino nell'ambito delle citate tipologie i singoli beni da attribuire; b) attribuzione dei beni immobili sulla base del criterio di territorialità; c) ricorso alla concertazione in sede di Conferenza unificata, ai fini dell'attribuzione dei beni a comuni, province, città metropolitane e regioni; d) individuazione delle tipologie di beni di rilevanza nazionale che non possono essere trasferiti, ivi compresi i beni appartenenti al patrimonio culturale nazionale".

E' possibile l'usucapione dei beni demaniali?

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Non si possono usucapire in alcun modo i beni demaniali, i beni che appartengono a province e comuni nonché delle ex province che siano soggetti al regime dei beni demaniali di cui si è detto sopra.

La ratio deve essere ricercata nella natura dei predetti beni e nella funzione che gli stessi assolvono (v. il paragrafo precedente) e sul punto c'è copiosa giurisprudenza tesa ad escluderne l'ammissibilità. Vedremo infra qualche esempio.

Giurisprudenza sull'usucapione dei beni demaniali

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Apodittica è la presa di posizione della Cassazione che in un precedente expressis verbis afferma che "non è configuratile l'usucapione di beni demaniali" (Cass. n. 10817/2009).

Tuttavia a certe condizioni la giurisprudenza di merito pare abbia ammesso in passato che "deve ritenersi che un bene demaniale non sia, per sua natura, suscettibile di usucapione, salva la sdemanializzazione del medesimo, la quale può essere anche tacita e risultare cioè, nonostante la mancanza di un formale atto pubblico di sclassificazione, da atti univoci e concludenti, incompatibili con la volontà di conservarne la destinazione all'uso pubblico" (Tribunale Torino, 12/02/2002).

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Daniele PaolantiDaniele Paolanti - profilo e articoli
E-mail: daniele.paolanti@gmail.com Tel: 340.2900464
Vincitore del concorso di ammissione al Dottorato di Ricerca svolge attività di assistenza alla didattica.

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