L'idea parte dall'ufficio scolastico regionale per l'Emilia Romagna ma potrebbe essere presa ad esempio da altre realtà italiane

di Gabriella Lax - L'educazione per Facebook e social network non riguarda solo i più giovani ma sono soprattutto i genitori a dover impararne l'uso più corretto. A mandare a lezione i genitori ci pensa il direttore dell'ufficio scolastico regionale per l'Emilia Romagna, Stefano Versari che, in un'intervista a "Il Corriere di Bologna" rivela l'intenzione di prevedere, a partire dal prossimo anno, "alcune iniziative educative che coinvolgano i genitori".

"Il tema dei social network è di una delicatezza incredibile - racconta infatti Versari al Corriere - ma non per questo non bisogna interrogarsi su quale sia l'uso migliore che se ne possa fare a scuola". Il problema, secondo il direttore, che ogni giorno è alle prese con questioni che riguardano l'utilizzo di Facebook, WhatsApp, così come Youtube e affini, coinvolge non solo gli studenti e i docenti, ma anche, e sempre più i genitori.

Basta pensare, ai verbali dei consigli d'istituto e agli altri atti finiti sui social grazie ad un comitato dei genitori, che avevano portato, giusto qualche giorno fa, una direttrice scolastica a chiedere di limitare l'uso di Facebook o di sfruttarne il potere divulgativo per raccontare non le criticità della scuola, ma, se mai, le sue (buone) iniziative.

Ma, il discorso si può estendere tranquillamente alle "chat su Whatsapp create dai genitori: molto probabilmente lì dentro ci sono casi di querela" afferma il direttore emiliano.

In sostanza, se "la partecipazione dei genitori alla vita della scuola - secondo Versari - è un elemento positivo", i social "sono una grande opportunità" ma vanno usati con cautela e correttezza, e dunque occorre una sorta di "educazione" all'uso, per non fallire l'obiettivo.

Corsi di formazione specifica sui social per i genitori

Da qui, l'idea di organizzare "una formazione specifica per i genitori che usano i social network per parlare della scuola del figlio".

Idea che molto probabilmente sarà presa ad esempio anche da altre realtà italiane.

Perché il problema di un uso errato di social e chat di gruppo non riguarda certo solo l'Emilia. A lanciare l'allarme, in merito, infatti, sono da tempo i presidi di varie scuole d'Italia richiamando "all'ordine" insegnanti e genitori (leggi: Scuola: basta con le chat dei genitori su WhatsApp). 


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