La Commissione UE approva una raccomandazione con i diritti sociali fondamentali a livello europeo

di Lucia Izzo - Un "pilastro europeo" per i diritti sociali: è questa la proposta della Commissione Europea che stabilisce 20 principi e diritti fondamentali per sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale.

Il pilastro europeo per i diritti sociali

Il pilastro è stato preparato dalla Commissione, sotto la guida del Vicepresidente Dombrovskis e della Commissaria Thyssen, in stretta consultazione con soggetti interessati a tutti i livelli. Concepito per la zona euro, ma applicabile a tutti gli Stati membri UE che vorranno aderirvi, fungerà da bussola per un nuovo processo di convergenza verso migliori condizioni di vita e di lavoro in Europa e comprenderà una raccomandazione con i principi del pilastro oltre ad altri quattro provvedimenti.

Al suo interno saranno ribaditi alcuni dei diritti già valorizzati e protetti dall'UE e dalle normative internazionali, che verranno integrati per adeguarsi alle nuove realtà. Tra questi emerge la proposta di una direttiva su vita sociale e lavoro, che tra l'altro garantirà il diritto al congedo di paternità, pari a dieci giorni, da concedere alla nascita di un figlio.


I principi e diritti sanciti dal pilastro saranno articolati in tre macro categorie, ovverosia: pari opportunità e accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e protezione e inclusione sociali. L'accento verrà posto, come evidenzia il Comunicato stampa diffuso sul sito della Commissione, sulle modalità per affrontare i nuovi sviluppi nel mondo del lavoro e nella società così da realizzare la promessa, contenuta nei trattati, di un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale.


Sarà necessario un lavoro congiunto, come ha sottolineato anche il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il quale ha dichiarato: "Vogliamo scrivere queste pagine insieme: gli Stati membri, le istituzioni dell'UE, le parti sociali e la società civile sono tutti chiamati a rivestire un ruolo. Auspico che il pilastro sia approvato al più alto livello politico entro la fine dell'anno".


Successivamente, si renderanno necessarie ulteriori iniziative concrete, legislative e non, per garantire l'effettività dei principi e diritti compresi nel pilastro e, ove necessario, anche un aggiornamento, integrazione e applicazione più efficace della vigente legislazione UE.

Il congedo di paternità europeo

L'Unione punta a introdurre un congedo di paternità a livello europeo attualmente non previsto, situazione che realizza "una divisione del lavoro e della cura dei figli ineguale tra i genitori e priva gli uomini della possibilità di passare del tempo con il proprio figlio piccolo".


Il congedo di paternità, invece, aiuterebbe a "sviluppare un primo forte legame tra padre e figlio" con un effetto generalmente positivo sullo sviluppo del bambino. Inoltre si modificare l'attuale regime del congedo parentale, sostituendo gli attuali quattro mesi non pagati con quattro mesi pagati al livello della malattia.


Inoltre, la Commissione si pone come obiettivo quello di garantire a livello UE anche un diritto a cinque giorni l'anno di permesso per l'assistenza di parenti gravemente malati o non autosufficienti, nonché il diritto a richiedere orari di lavoro flessibili per genitori con figli fino a 12 anni e per i lavoratori che hanno responsabilità di assistere parenti. Per chi ne farà richiesta sarà prevista una speciale protezione a livello UE contro le discriminazioni e/o il licenziamento

Gli altri principi del pilastro europeo

Le priorità sociali come affermato da Juncker, sono state messe al centro del lavoro dell'Europa: "con il Pilastro europeo dei diritti sociali e la prima serie di iniziative che lo accompagnano, manteniamo le promesse che abbiamo fatto e apriamo un capitolo nuovo".

La Commissaria Thyssen, invece, ha spiegato come innalzare gli standard di protezione sociale nell'Ue contribuirà nel lungo periodo ad attrarre manodopera qualificata, in un continente in rapido invecchiamento.


Il pilastro si è ispirato ai contributi ricevuti durante la consultazione e dalle buone pratiche esistenti in Europa, che hanno alimentato la legislazione internazionale dell'UE. Tra questi emergono il diritto all'istruzione, alla formazione e all'apprendimento lungo l'arco della vita, la garanzia di una parità di genere in tutti i settori (con retribuzioni di pari valore) e di pari opportunità indipendentemente dal genere, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall'età o dall'orientamento sessuale.


L'Unione si impegna al sostegno attivo all'occupazione, con un'attenzione particolare ai giovani e ai disoccupati, garantendo un'occupazione sicura e adattabile e stipendi che garantiscano un dignitoso standard di vita.


Ai lavoratori saranno garantite informazioni sulle condizioni di lavoro e protezione in caso di licenziamenti, un dialogo sociale e il coinvolgimento nelle questioni di loro interesse, in un ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato. Tra i benefici per i disoccupati emerge un adeguato sostegno all'occupazione per reintegrarli nel mercato del lavoro-

Se i lavoratori autonomi avranno diritto a un'adeguata protezione sociale, a coloro che non possono lavorare saranno garantiti i benefici di reddito minimo da combinarsi con inventivi per tornare nel mercato del lavoro. Le pensioni dovranno essere commisurate ai contributi garantendo sia a uomini e donne un reddito adeguato.

Attenzione anche ai bambini, alla loro istruzione e alla protezione dalla povertà, oltre che all'assistenza sanitaria che dovrà essere accessibile, preventiva e curativa di buona qualità;anche l'assistenza dovrà essere a lungo termine, con prezzi accessibili e di buona qualità. Anche le perone con disabilità avranno diritto al sostegno al reddito, di partecipare al mercato del lavoro.

Infine, tra i principi sono previsti alloggi e assistenza per i senzatetto, per promuovere la loro inclusione sociale, e assistenza ai bisognosi, ad esempio contro lo sfratto forzato, nonchè il diritto ad accedere a servizi essenziali e di buona qualità inclusi acqua, servizi sanitari, energia, trasporti, servizi finanziari e comunicazioni digitali.


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