Altrimenti il lavoratore è passibile di sanzioni

di Valeria Zeppilli - Il lavoratore che torna al lavoro in anticipo rispetto alla durata della malattia indicata nel certificato medico deve comunicare all'Inps la riduzione dei giorni di astensione dal lavoro. In caso contrario, sarà sanzionato.

La circolare Inps 79/2017

Con circolare numero 79/2017 (qui sotto allegata), l'Istituto nazionale della previdenza sociale ha infatti sottolineato come la data di fine prognosi riportata nel certificato telematico assume un significato di rilievo dal punto di vista amministrativo-previdenziale, con la conseguenza che ogni sua variazione deve essere segnalata. Così come in caso di prolungamento dello stato morboso il lavoratore provvede sempre a farsi rilasciare uno o più certificati di continuazione, anche in caso di guarigione anticipata è fondamentale che egli chieda che il certificato in corso venga rettificato, in tal modo documentando correttamente il periodo di incapacità temporanea al lavoro.

Indicazioni ai lavoratori e ai datori di lavoro

Preso atto del fatto che, nonostante ciò, la guarigione anticipata non viene per prassi comunicata dalla generalità dei lavoratori, l'Inps, con la recente circolare, ha provveduto a fornire alcune indicazioni utili per porre rimedio a tale inadempienza.

Innanzitutto si è precisato che il certificato di malattia rappresenta, nei fatti, una domanda di prestazione, poiché la relativa istruttoria viene avviata solo con la presentazione dello stesso senza necessità di una richiesta apposita.

Di conseguenza, se il certificato ha una prognosi ancora in corso, il datore di lavoro non può consentire al lavoratore di riprendere la propria attività lavorativa, altrimenti violerebbe la normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Così, il lavoratore che si consideri guarito e voglia rientrare al lavoro in anticipo rispetto alla prognosi, potrà essere riammesso in servizio solo previa rettifica del certificato.

Non solo: l'Inps reclama anche collaborazione e correttezza da parte del lavoratore che, trasmettendo il certificato, ha manifestato la propria intenzione di instaurare uno specifico rapporto di natura previdenziale. In altre parole, il lavoratore guarito anticipatamente deve rettificare il certificato telematico, rivolgendosi al medico che lo ha redatto, e comunicare, in tal modo, il venir meno della condizione morbosa prima della ripresa anticipata dell'attività lavorativa.

Sanzioni per la ripresa anticipata dell'attività lavorativa

La circolare si è occupata anche delle sanzioni applicabili nel caso in cui emerga la mancata o tardiva comunicazione della ripresa anticipata dell'attività lavorativa, individuandole in quelle già previste per i casi di assenza ingiustificata a visita di controllo.

Più nel dettaglio l'Inps ha precisato anche che la sanzione sarà comminata al massimo fino al giorno precedente la ripresa dell'attività lavorativa.

Inps circolare numero 79/2017
Valeria Zeppilli

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