Una Circolare della Guardia di Finanza conferma la retroattività applicativa delle soglie

di Lucia Izzo - I prelievi dei professionisti godranno di un regime di favore retroattivo. Lo conferma, come anticipato da ItaliaOggi, la Guardia di Finanza, con una circolare del 7 aprile 2017. 


In considerazione della natura procedurale della disciplina riguardante le indagini finanziarie e le pertinenti presunzioni, il documento precisa che le novità introdotte dal d.l. 193/2016 avranno carattere retroattivo e risulteranno applicabili, pertanto, a tutti i periodi di imposta ancora accertabili.


Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 ha infatti introdotto nuovi limiti sui prelievi in contanti del conto corrente. I controlli del Fisco, infatti, scatteranno automaticamente per le imprese laddove i prelievi superino i 1000 euro al giorno e, comunque, a 5.000 euro mensili, in quanto sussistente una presunzione di lavoro nero o attività illecita (per approfondimenti: Prelievi: arriva il tetto di non più di mille euro).


Presunzione dalla quale questi potranno liberarsi giustificando all'Agenzia delle Entrate i prelievi oltre soglia pena, in mancanza di idonea documentazione, il recupero delle somme evase con tassazione del prelievo o deposito qualificato come ricavo, dunque come reddito.


Ciononostante, tale presunzione per versamenti ingiustificati si applica solo nei confronti delle imprese e non dei professionisti: questi erano ritenuti esclusi dal regime stringente circa prelievi e pagamenti e dalla presunzione bancaria, a seguito di un intervento della Corte Costituzionale (228/2014) poi recepito dal decreto. La stessa Guardia di Finanza precisa nella circolare che la presunzione sui rilevamenti, continuerà ad applicarsi ai soli imprenditori.


Ancora, si legge nel documento, tale interpretazione è stata già avallata da un preliminare confronto avvenuto con l'Agenzia delle entrate che ha, tra l'altro, condiviso la retroattività applicativa delle menzionate soglie


Un tale intervento sulla franchigia dei prelevamenti, sottolinea la circolare, risponde a esigenze di semplificazione fiscale, per ricondurre entro criteri di ragionevolezza e proporzionalità il contraddittorio con l'amministrazione finanziaria nelle fasi delle indagini. 

 


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