Il reddito a disposizione del richiedente non potrà essere inferiore al 70% dell'intera pensione

di Lucia Izzo - Gli ultimi dettagli ai decreti riguardanti l'Ape volontaria, operativa da maggio 2017, non sono dei più rassicuranti, soprattutto per quanto riguarda la platea dei possibili aventi diritto che si sta riducendo sempre di più.


Il Dpcm in materia è in questi giorni al vaglio del Governo, pronto ad essere trasmesso al Consiglio di Stato così da diventare operativo in tempi stringenti. L'anticipo pensionistico volontario, infatti, sarà una misura onerosa, destinata ai lavoratori iscritti presso l'assicurazione generale obbligazionaria.


Si tratta sostanzialmente di un prestito assicurato di cui il soggetto potrà decidere di fruire prima di aver maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia: il periodo massimo di anticipo dei requisiti standard non potrà essere superiore a 3 anni e 7 mesi.


Il richiedente dovrà avere 63 anni di età, possedere di 20 anni di contributi e non essere già titolare di una pensione diretta. La misura sperimentale sarà attuata attraverso un prestito bancario assicurato, garantito da un'assicurazione privata stante il rischio premorienza, che il lavoratore inizierà a ripagare raggiunti i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia. Le trattenute verranno operatre direttamente dall'INPS.


Tuttavia, per accedere alla misura il lavoratore dovrà avere una pensione futura di importo non inferiore a 1,4 volte il trattamento minimo INPS, una somma di circa cioè circa 702,65 euro al mese, al netto della rata di ammortamento corrispondente all'APE richiesta. 


Ma non è tutto, gli ultimi aggiornamenti evidenziano che, ai fini della concessione della misura, l'INPS valuterà che il peso delle rate dell'anticipo pensionisico, assieme ad altre eventuali trattenute come la cessione del quinti, non superi il 30% dell'intera pensione. Sostanzialmente, il reddito a disposizione del richiedente l'Ape non potrà essere inferiore al 70% dell'intera pensione.


Nei giorni scorsi è stata annunciata l'introduzione del nuovo portale INPS del simulatore per la pensione anticipata, attraverso il quale sarà possibile calcolare la pensione maturata fino al momento dell'uscita volontaria dal lavoro, oltre che il costo della rata relativamente al periodo di anticipo richiesto rispetto al raggiungimento dell'eta della vecchiaia (per approfondimenti: Pensioni: al via il simulatore Inps per anticipo e rate)


In sostanza il simulatore sarà in grado, non solo di operare una valutazione circa la convenienza o meno dell'Ape volontaria, ma anche verificare che il costo dell'anticipo non superi il 30% della pensione futura: a tal proposito dovranno essere valutati altri impegni finanziari assunti, ad esempio un mutuo per la casa o un prestito bancario. Per ripensarci e ritirare la domanda presenta, l'utente avrà due settimane di tempo.


Chi, tuttavia, non raggiunge i requisiti per l'Ape volontaria, potrà verificare la possibilità di accedere all'Ape social, totalmente a costo zero (per approfondimenti: Pensione anticipata: ecco chi andrà gratis): nonostante restino fermi i requisiti anagrafici, diversi saranno le regole sui contributi versati. Gli addetti a lavori usuranti, infatti, dovranno avere almeno 36 anni di contributi versati, mentre per gli altri che rientrino nelle categorie indicate (tra i quali disoccupati involontari di lungo corso, lavoratori invalidi o che assistono un familiare disabile) saranno richiesti 30 anni di contributi.



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