L'erronea indicazione della data di comparizione per il dibattimento al difensore dell'imputato integra ipotesi di nullità assoluta

di Marina Crisafi - Pec all'avvocato con udienza sbagliata? Il procedimento è nullo. L'erronea indicazione della data di comparizione per il dibattimento comunicata al difensore dell'imputato integra un'ipotesi di nullità assoluta. Lo ha affermato la Cassazione, con sentenza n. 11418/2017 (qui sotto allegata), pronunciandosi sul ricorso dell'avvocato di un uomo condannato per spaccio di eroina, il quale deduceva la nullità della sentenza di condanna per omessa citazione al difensore della data dell'udienza fissata per l'appello, considerata l'erroneità della data comunicata a mezzo pec.

Per gli Ermellini il ricorso è fondato. Costituisce jus receptum in giurisprudenza, afferma infatti la quarta sezione penale, "il principio secondo cui l'inesatta indicazione della data di comparizione per il dibattimento integra una nullità assoluta ai sensi degli artt. 601, commi 3 e 6, 429, comma 1 lett. f), 178, comma 1 lett. c) e 179, comma 1, cod. proc. pen., in quanto la trattazione della causa in giorno diverso da quello fissato per la comparizione nel decreto di citazione impedisce l'intervento dell'imputato e l'esercizio del diritto di difesa, equivalendo ad omessa citazione".

Nella vicenda, al difensore è stata comunicata una data di udienza diversa, successiva a quella in cui si è celebrato il processo, con conseguente nullità assoluta del procedimento. Ne consegue l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.

Cassazione, sentenza n. 11418/2017

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