Lo prevede la proposta di legge Savino assegnata in questi giorni alla commissione Affari Sociali della Camera

di Marina Crisafi - Un educatore per garantire alle persone affette da handicap la possibilità di realizzare "una piena vita relazionale, affettiva e sessuale". È quanto propone il disegno di legge, a firma Elvira Savino (FI), che in questi giorni ha iniziato il suo esame presso la commissione affari sociali della Camera. Obiettivo del ddl (qui sotto allegato) è quello di "abbattere lo stereotipo secondo il quale le persone con difficoltà e con disabilità sono destinate all'asessualità, in quanto non idonee a vivere e a sperimentare la sessualità".

L'educazione e l'assistenza a una piena vita affettiva e sessuale alle persone disabili, si legge nella relazione al testo "rappresentano un passo importante verso una concreta attuazione del diritto alla salute e al benessere psico-fisico e sessuale". Diritto da attuare concretamente grazie alla figura di un educatore ad hoc, che aiuterà il soggetto disabile a rendersi "protagonista consapevole e responsabile delle proprie relazioni sia sentimentali che sessuali, nonché ad avere maggiore consapevolezza di sé e maggiore capacità di prendersi cura del proprio corpo e della propria persona".

Quella dell'educatore sessuale del resto è una figura già pienamente contemplata e sperimentata in molti stati europei, tra cui la Germania, l'Austria, la Danimarca e i paesi scandinavi. In Francia, invece, il dibattito era stato aperto e chiuso subito dopo, giacché si era ritenuto che la figura dell'assistente o dell'educatore sessuale "fosse troppo vicina ai sex surrogate e rappresentasse una mascherata ipotesi di sfruttamento della prostituzione".

Proprio per questo, la proposta Savino, distingue nettamente le due figure. "L'educazione sessuale - spiega infatti il ddl - deve essere condotta da professionisti formati ed esperti, regolarmente iscritti in registri e periodicamente supervisionati e deve consistere in una terapia mirata alla concreta realizzazione del di- ritto al benessere psico-fisico delle persone e a una maggiore responsabilizzazione nella loro vita affettivo-relazionale".

I contenuti della proposta

Nei tre articoli di cui si compone la pdl, viene anzitutto definita la figura dell'educatore al benessere sessuale, quale "operatore professionale, che supporta le persone disabili a prendere maggiore coscienza di sé e del proprio corpo, promuovendo l'educazione sessuale e affettiva, nonché aiutando la persona disabile a condurre una piena, sana e responsabile vita relazionale".

L'attività dell'educatore deve essere caratterizzata dalla piena autonomia, mentre è demandato al ministero della salute, il compito di definire, con decreto, le linee guida per promuovere e coordinare gli interventi regionali in materia, istituendo anche un apposito elenco di professionisti accreditati e disciplinando i requisiti per iscriversi.

Saranno le regioni, invece, a dover definire: il grado di disabilità che rende fruibile l'intervento dell'educatore al benessere sessuale; il percorso formativo dell'educatore; le modalità per l'aggiornamento degli elenchi nonché la supervisione periodica dell'idoneità psico-fisica degli educatori stessi.

Ddl educatore sessuale disabili

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