Stretta del Governo sulla sicurezza urbana. Approvato il decreto legge scritto dal Viminale e dall'Anci

di Marina Crisafi - Più poteri ai sindaci che potranno emanare ordinanze anche in assenza di ragioni di urgenza e contingibilità, adottando ad esempio provvedimenti tesi ad applicare sul modello calcistico, un Daspo amministrativo a chi viola le regole, una sanzione in caso di incuria grave e offesa al decoro in edifici e luoghi pubblici, così come il divieto di vendere alcolici dopo una certa ora. Sono le principali novità del decreto legge sulla sicurezza urbana approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, insieme ad altri importanti provvedimenti, come quello sull'immigrazione.

Scritto a "quattro mani" dall'Anci e dal ministero dell'interno, il decreto "prevede - ha spiegato lo stesso titolare del Viminale, Marco Minniti, "un rafforzamento dei poteri di ordinanza dei sindaci, che avranno un potere autonomo, e la possibilità di stipulare nuovi patti tra il ministero e il territorio". Plauso al provvedimento che ridisegna, in sostanza, i contorni dell'azione degli amministratori locali, dal presidente dell'Anci, Antonio Decaro, che a margine dell'approvazione, afferma: "Siamo noi sindaci il primo presidio al quale i cittadini si rivolgono in cerca di risposte. E non intendiamo tirarci indietro". Per essere efficaci però, ha aggiunto Decaro, "abbiamo bisogno di strumenti efficaci - e - questo decreto finalmente ce li fornisce".

I nuovi "patti"

Il decreto, "che definisce la sicurezza urbana quale bene pubblico" mira a realizzare "un modello trasversale e integrato tra i diversi livelli di governo mediante la sottoscrizione di appositi accordi tra Stato e Regioni e l'introduzione di patti con gli enti locali".

In particolare, recita il comunicato del Governo, si prevedono "forme di cooperazione rafforzata tra i prefetti e i Comuni dirette a incrementare i servizi di controllo del territorio e a promuovere la sua valorizzazione e sono definite, anche mediante il rafforzamento del ruolo dei sindaci, nuove modalità di prevenzione e di contrasto all'insorgere di fenomeni di illegalità quali, ad esempio, lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, il commercio abusivo e l'illecita occupazione di aree pubbliche".

Daspo a chi viola le regole

Il decreto rafforza inoltre l'apparato sanzionatorio amministrativo, per prevenire fenomeni di "criticità sociale" che possono influenzare negativamente la sicurezza urbana, anche in relazione all'esigenza di garantire l'accessibilità e la fruizione degli spazi cittadini.

Così, sul modello del Daspo applicato nelle manifestazioni sportive, le autorità, nel caso di reiterate violazioni delle regole stabilite nel territorio, potranno proporre per i responsabili il divieto di frequentare determinate aree, zone o pubblici esercizi. Ad esempio, ha aggiunto il ministro, "se una persona già condannata per spaccio continua a frequentare una determinata piazza o un certo locale, gli potrà essere impedito di continuare a farlo".

Chi sporca pulisce

Inoltre, viene previsto che in caso di violazioni al decoro urbano, spiega ancora il ministro Minniti, le autorità avranno la possibilità di comminare pene alternative: "chi sporca - ad esempio - potrà essere condannato a ripulire".

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