Il Governo approva il ddl delega per il riordino del settore

di Marina Crisafi - Svolta per le concessioni a vita delle spiagge italiane. A pochi mesi dallo "tsunami" provocato dalla sentenza estiva della Corte Europea che ha dichiarato l'illegittimità della proroga automatica delle concessioni demaniali in vigore nel nostro Paese sino al 2020, il Governo ha appena approvato il disegno di legge delega per il riordino della normativa sulle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo. A darne notizia è il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, che parla di testo caratterizzato da linee guida semplici, chiare e condivise. La delega approvata oggi in Consiglio dei Ministri - commenta infatti - "è frutto di mesi di lavoro intenso e proficuo e di un confronto assiduo con enti locali, regioni, rappresentanze delle imprese del settore".

Il testo avrà il compito di rimediare all'inerzia sanzionata dall'Europa, "tamponata" col decreto enti locali dell'agosto scorso (vai allo speciale sul d.l. enti locali), al fine di garantire la continuità dell'attività balneare, concedendo la proroga della validità delle concessioni in essere sino al riordino della materia. Ora la parola passa al "contributo migliorativo del Parlamento - ha concluso Costa - con l'auspicio che questo sia un punto di svolta in un percorso segnato fin qui da troppi 'stop and go'".

I contenuti della delega

La delega che ora sarà sottoposta all'esame parlamentare traccia, dunque, le linee guida sulle quali il Governo dovrà poi muoversi.

Nel dettaglio, la nuova normativa dovrà contenere criteri e modalità di affidamento delle concessioni, attraverso procedure di selezione basata sui principi di concorrenza, sostenibilità ambientale, qualità paesaggistica, valorizzazione delle particolarità territoriali, nonché prevedere la tutela degli investimenti e della professionalità acquisita nell'esercizio delle concessioni per finalità turistico-ricreative.

Ad essere rivisto sarà anche il regime dei canoni di concessione, anche relativamente alle pertinenze e alle situazioni pregresse. Il tutto concedendo un adeguato periodo transitorio prima dell'applicazione della disciplina di riordino.

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