Parte dal Regno Unito una proposta di legge che potrebbe interessare gli altri paesi europei
di Gabriella Lax - Tacchi e minigonne vietati sul posto di lavoro per tutelare le donne. Dal Regno Unito parte una proposta di legge contro le discriminazioni sessuali in materia di abbigliamento che potrebbe interessare anche gli altri paesi europei. 

In Gran Bretagna, il provvedimento è considerato necessario dopo i recenti casi di cronaca che hanno fatto scalpore. Come quello di Nicola Thorp, giovane segretaria licenziata perchè portava scarpe basse al lavoro, mentre il datore le aveva imposto l'uso dei tacchi a spillo. Oltre a quello di indossare la minigonna, di usare make up pesante, smalto sulle unghie e, nei casi peggiori, di aprire i primi bottoni della camicetta, nelle pause pranzo con clienti uomini. Alla donna è stato riconosciuto il risarcimento grazie ad una sentenza del Tribunale. Ma, questa ed altre segnalazioni hanno portato la "Women for Equalities Commission" a depositareun rapporto alla Camera dei Comuni. 

Tutti questi "obblighi" sono comportamenti che formalmente sarebbero vietati da una legge del 2010, ma che nessuno denuncia perché messi in atto dal datore di lavoro che ha il coltello dalla parte del manico

Da qui la necessità di un nuovo, più incisivo, provvedimento contro le discriminazioni sessuali che fissi dei "codici di abbigliamento" più ragionevoli e che tuteli meglio le vittime.


Foto: 123rf.com
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