La legge di bilancio 2017 lascia fuori i professionisti dalla platea di coloro che beneficeranno della nuova Imposta sul Reddito Imprenditoriale

di Lucia Izzo - La definitiva approvazione della Legge di Bilancio avvenuta lo scorso mese (per approfondimenti: La manovra è legge: tutte le novità punto per punto) ha portato conferme, ma anche smentite. Il legislatore tributario ha approvato la nuova IRI, ossia l'imposta sul reddito imprenditoriale destinata a rimodulare l'imposizione sui redditi d'impresa.


Si è in tal modo previsto un unico trattamento fiscale sia per i redditi d'impresa che per quelli da lavoro autonomo, con una manovra che incentiva soprattutto le piccole imprese e gli imprenditori che reinvestono i proventi dell'azienda (per approfondimenti: Professionisti e autonomi: arriva l'Iri). Tuttavia, la riduzione dell'Ires dal 27,5 al 24% e la nuova IRI (fissata sempre al 24%) sono entrate in vigore esclusivamente per quanto riguarda le imprese.


Niente flax tax dunque per i liberi professionisti, quindi per attività professionali svolte sia in forma individuale sia in forma di studio associato, società semplice, associazione professionali, e via discorrendo, che invece dovranno continuare ad applicare il regime fiscale Irpef della tassazione su base progressiva.


Infatti,  l'art. 55-bis (Imposta sul reddito di impresa) inserito dalla Legge di Bilancio 2017 nel Tuir (Testo Unico delle imposte sui redditi) prende espressamente in considerazione unicamente il reddito d'impresa degli imprenditori individuali e delle società in nome collettivo e in accomandita semplice in regime di contabilità ordinaria.


Tuttavia, così facendo si va a realizzare una penalizzazione discriminante nei confronti di soggetti tassati sino ad oggi in maniera analoga e paritetica rispetto a soggetti ammessi a godere della nuova Iri a partire dal 1° gennaio 2017. 


Un'esclusione che rappresenta una vera e propria contraddizione della misura finanziaria e che potrebbe far lecitamente pensare che in tal modo il legislatore abbia voluto favorire la crescita delle sole imprese, in un'ottica imprenditoriale che esclude autonomi e liberi professionisti, posto che già alcune voci avevano dubitato della convenienza della nuova IRI, la quale si applica esclusivamente a quella parte di utili non prelevati o distribuiti (per approfondimenti: Partite Iva: cosa cambia con la nuova flat tax). Ciò significa che il risparmio in sostanza andrà a diminuire man mano che aumentano gli utili prelevati.


Al fine di valutare la convenienza o meno della nuova IRI, infatti, si dovranno considerare diversi fattori ad esempio il livello del reddito, che concorre a determinare il confronto con l'aliquota Irpef, oppure l'ammontare degli utili e delle altre detrazioni personali prelevati dall'imprenditore, o ancora l'incidenza delle addizionali locali all'Irpef.


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