Il GdP di Roma ha annullato una sanzione di oltre mille euro per vizi della procedura di rilevamento della velocità

di Valeria Zeppilli - Nonostante la questione sia balzata ripetutamente agli onori della cronaca, ancora oggi gli autovelox illegittimi sono molto diffusi sul nostro territorio.

Con la conseguenza che molte delle sanzioni amministrative comminate a seguito di accertamenti effettuati tramite essi risultano, in realtà, non dovute.

Questa volta è andata bene ad un automobilista romano, al quale il Prefetto della Capitale aveva ingiunto il pagamento di ben 1.365,21 euro (comprensivi di spese di accertamento, procedimento e notifica) per aver superato i limiti di velocità di oltre 40 km/h e di non oltre 60 km/h.

Il Giudice di Pace di Roma, con sentenza del 10 febbraio 2016 (qui sotto allegata), ha infatti disposto l'annullamento del provvedimento prefettizio accogliendo tutte le doglianze del ricorrente.

L'uomo, in particolare, lamentava la mancanza dei requisiti di legge e il difetto di omologazione dell'autovelox utilizzato per rilevare l'eccesso di velocità e la violazione dell'articolo 4 del decreto legge numero 121 del 2002, convertito, con modificazioni, nella legge numero 168 del 2002.

La Pubblica Amministrazione, dal canto suo, non era invece riuscita a superare le eccezioni sollevate dal ricorrente, né era riuscita a confermare gli elementi che legittimano la procedura di rilevamento. Con la conseguenza che l'atto è stato considerato inficiato.

L'automobilista, insomma, si è liberato da una sanzione decisamente pesante: dovrà solo pagare le spese del suo avvocato.

Si ringrazia il Dott. Giorgio Marcon per la cortese segnalazione

Giudice di Pace di Roma testo sentenza 10 febbraio 2016
Valeria Zeppilli

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