Decisiva per la Cassazione, la mancata contestazione immediata

di Marina Crisafi - Autovelox posizionato male e niente contestazione immediata? La multa è nulla. Lo ha ribadito oggi la Cassazione (con la sentenza n. 24751/2016 qui sotto allegata) azzerando di fatto la sanzione per eccesso di velocità comminata ad un automobilista dalla polizia municipale di un piccolo comune campano.

A risultare fatale è proprio la mancanza della contestazione immediata ai sensi dell'art. 201 del codice della strada, in un tratto in cui (come risultava dallo stesso verbale) la stessa non poteva essere esclusa dal richiamato "decreto prefettizio".

La contestazione immediata hanno ribadito anzitutto gli Ermellini "costituisce elemento di legittimità del provvedimento, salvo tuttavia non sia possibile; nel qual caso devono essere indicate nel verbale le ragioni della mancata contestazione e su di esse è possibile il sindacato giurisdizionale, con il limite dell'insindacabilità delle modalità di organizzazione del servizio".

Nel caso di specie, è proprio dal verbale che si evince il dato decisivo secondo il quale l"autovelox automatico" con il quale era stata accertata l'infrazione era collocato ad una decina di chilometri dall'area esclusa dall'obbligo di contestazione da parte dei vigili.

E a nulla valgono, le doglianze del comune che sosteneva "una successiva integrazione del decreto prefettizio". Per gli Ermellini infatti la stessa non è applicabile ratione temporis perché successiva alla contestazione.

Nulla da fare per l'amministrazione, dunque, il ricorso è rigettato.

Cassazione, sentenza n. 24751/2016

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