Sempre più Comuni stanno varando delle ordinanze che puniscono tale comportamento in maniera molto severa. Il rischio è anche quello di incorrere in una condanna penale

di Valeria Zeppilli - Tra i comuni italiani si stanno moltiplicano le "ordinanze antisputo", tese a punire tutti coloro che hanno la cattiva abitudine di sputare per terra.

Di recente, ad esempio, a Trento è stata scelta la linea dura, con la previsione di sanzioni amministrative doppie rispetto agli altri comportamenti che compromettono il decoro urbano (come sdraiarsi in strada, innaffiare senza precauzioni, stendere i panni sulle pubbliche vie): lo sputo può infatti essere punito obbligando al pagamento di una multa di ammontare minimo pari a 54 euro, ma che può arrivare sino a 324 euro.

L'esempio trentino, peraltro, non è neanche il più severo: si pensi ad esempio che a Palma Campania a sputare "su area pubblica, ad uso pubblico, o da luoghi, anche privati, ma con aggetto su area pubblica o ad uso pubblico" si rischia una sanzione che può arrivare sino a 500 euro.

Altri Comuni, invece, sono un po' più clementi nel preservare il decoro urbano da questi atteggiamenti, come Rimini in cui la relativa sanzione va dai 25 euro ai 150 euro.

Oltretutto, in generale e anche dove le "ordinanze antisputo" non sono state varate, se non si "centra" bene l'obiettivo e si persiste nella condotta si rischia pure di sporcare la propria fedina penale.

In certi casi, infatti, sputare può anche divenire reato, in particolare quello di imbrattamento sanzionato dall'articolo 639 del codice penale con la multa fino a 103 euro e, addirittura, con la reclusione da uno a sei mesi e la multa da 300 a 1000 euro se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati o con la reclusione da tre mesi a un anno e la multa da 1000 a 3000 euro se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico (leggi: "Sputare è reato!").


Valeria Zeppilli

Foto: 123rf.com
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